Bilanci in rosso e calcio italiano a rischio default? Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori, ne ha parlato al Corriere dello Sport
 
Presidente, la Liga sta pensando a un tetto salariale. È attuabile in Italia? 
"Mi pare che anche il presidente Dal Pino abbia detto che il “salary cup” è inattuabile. Noi l’abbiamo già testato per un decennio in Serie B e non ha riequilibrato i conti delle società. Forse è arrivato il momento di chiederci se i club siano arrivati a questa fase emergenziale facendo tutto il necessario negli anni precedenti". 
 
Quali sono i problemi da risolvere? 
"Il nostro calcio è rimasto un gradino indietro rispetto ai competitor europei anche perché il sistema Paese non l'ha sostenuto. Penso agli stadi e a quanto la burocrazia abbia tarpato le ali a molti progetti che avrebbero potuto aiutare le società. Oggi abbiamo club che non sono patrimonializzati, che si sono trovati impreparati ad affrontare la crisi. C'è la tendenza a trasferire sulla pandemia tanti problemi che non sono stati causati dalla pandemia". 
 
Cosa sono disposti a fare i calciatori in un momento così complesso? 
"Durante il lockdown tutti i calciatori hanno fatto la loro parte. Non c’è un atleta che non abbia fatto rinunce economiche e oggi, dopo 6 mesi, siamo qui a parlare dello stesso discorso. Noi abbiamo sempre avuto un forte senso di responsabilità, ma quando parleremo di prospettive e di riforme con le altre componenti? Quando siederemo attorno a un tavolo, assumendoci ognuno le proprie responsabilità? Abbiamo calciatori professionisti che guadagnano meno di 50mila euro lordi all’anno". 

Sezione: News / Data: Gio 19 novembre 2020 alle 03:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print