Michele Bosco, autore del libro 'Media House', intervistato da Sport Mediaset parla ampiamente della necessità della rivoluzione digitale in ambito calcistico. Sottolineando l'importanza di avere un hub centrale con competenze trasversali che porta le aziende a farsi broadcaster, media ed editori al tempo stesso. Come nel caso dell'Inter, che Bosco elegge come una delle case history ideali: "L’Inter è assolutamente all’avanguardia per creazione di contenuti e distribuzione su tutte le piattaforme ma ha anche per una consolidata struttura di membership con un coinvolgimento profondo ed apprezzato dei propri utenti/fan. All’avanguardia anche la Juventus che oltre ad una efficiente Media House ha già diversificato da tempo il proprio “prodotto” alla ricerca di nuovi target. Ed ecco la squadra femminile, i J Hotel, e i cartoons della J Teams. Oltre al logo J che punta a diventare un brand fashion. Rimarchevole anche la via smart scelta dalla Roma che ha lanciato una comunicazione accattivante e giovane in molteplici lingue".

Ma come si declina il concetto di media house nel calcio? "Le Media House sono strutture ibride che sommano, comunicazione, informazioni e intrattenimento. In questo nuovo contesto spiccano i club calcistici. Quelle del pallone sono aziende particolari ma naturalmente predisposte a creare fan base con i propri utenti/clienti/sostenitori. Come ogni azienda il primo obiettivo è il fatturato. Sia per chi vince in campo ma soprattutto per chi non vince. Soprattutto oggi con il calcio che sta vivendo una crisi epocale".

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Sezione: News / Data: Gio 03 dicembre 2020 alle 15:50
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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