Tre le domande della Gazzetta dello Sport rivolte a Nicola Berti per analizzare questo momento-no dell'Inter. E si parte dalla stagione nera del 94-95, proprio quella del passaggio da Pellegrini a Moratti.

Cosa ricorda della stagione 1994-’95?
"Che fu un’annata non facile, in cui non si capiva bene dove saremmo andati a finire. Quando poi a febbraio arrivò Moratti, che aveva acquisito la società da Pellegrini, ci fu un grande entusiasmo, la sensazione che potesse aprirsi un nuovo ciclo. E nella prima col nuovo proprietario battemmo il Brescia con un mio gol". 

Quanto influirono sullo spogliatoio le vicende societarie?
"Al tempo poco, perché era un cambio di proprietà Italia su Italia e la famiglia Moratti già era in questo mondo. Ma capisco che la situazione attuale sia diversa. Con l’arrivo di una cordata indonesiana hai perso un pezzo di identità, appena quattro anni dopo il triplete, e il cambiamento può essere molto più traumatico".

Che mercato fu fatto al tempo?
"Moratti prese subito Ince, Zanetti, Carbone e altri. Ma anche a lui poi servì tempo per dare la propria impronta. Senza dimenticare che era sempre presente, mentre Thohir è lontano e non ha ancora scelto un suo uomo forte. E comunque la Juve non andava interpellata".

Sezione: News / Data: Ven 24 gennaio 2014 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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