La presentazione del libro "Bella Zio", scritto da Beppe Bergomi, fa tappa anche nella città Perugia. Là dove l'ex capitano dell'Inter ha ripercorso la sua esperienza in nerazzurro: "Quando le cose non andavano bene, soprattutto in quegli anni, le colpe ricadevano sempre su Zenga, Bergomi e Ferri, perché eravamo quelli che erano un po' più anziani. Saper gestire quei momenti di difficoltà, quando entri allo stadio ed il pubblico ti fischia, vuol dire reagire pensando soltanto al lavoro. Io ho sempre pensato soltanto a giocare, mai ad altre cose. Solo quando cadi ti puoi rialzare: attraverso un errore riesci a crescere".

Bergomi rievoca i ricordi anche di Francia '98: "Uno dei traguardi più belli della mia carriera è stato andare ad un Mondiale all'età di 35 anni: è stata una grande rivincita, perché non ci speravo più. Per raggiungere un obiettivo serve la fatica: allenarsi, stare attenti all'alimentazione ed a tutti quei particolari che poi ti permettono di offrire un certo tipo di prestazione. Attraverso la buonanima di Cesare Maldini sono stato convocato per i Mondiali del '98: abbiamo perso con la Francia ai calci di rigore, ma siamo andati molto vicini a buttare fuori i transalpini grazie ad un gol di Roberto Baggio".

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Sezione: News / Data: Sab 17 novembre 2018 alle 19:03 / Fonte: Umbria ON
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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