Ieri sera, presso il Cinemars di Andria, il vice presidente dell'Inter Javier Zanetti è stato insignito del Premio Mediterraneo 2016, giunto alla sua dodicesima edizione. Salendo sul palco per ritirare il riconoscimento conferito ai nerazzurri che si distinguono nel campo dello sport, della tv, dello spettacolo o della cultura, Pupi ha risposto ad alcune domande postegli dai presenti, a partire dalla spiegazione circa l'aura di invincibilità che aveva l'Inter del Triplete: "Ci sentivamo forti - ha detto l'ex numero 4 nerazzurro -. Prima di entrare in campo c’era questa consapevolezza che per batterci gli avversari dovevano sudare tantissimo. Avevamo un gruppo di grandi uomini, di gente con grande esperienza, un allenatore di grande personalità. Quell’anno è stato fantastico, soprattutto per tutti gli interisti: nella finale di Madrid entrai in campo per il riscaldamento e vidi tutta la curva già piena. Non potevamo deludere tutta quella gente, quella coppa doveva essere nostra e per me era l’ultima opportunità di vincere quel trofeo. Alzarlo da capitano, dopo che l’Inter non arrivava da anni in finale, è stata una cosa fantastica".

Ci si concentra, quindi, sul ruolo dirigenziale che riveste e sul peso che lo stesso ha nel rapporto con i giocatori. "Con i ragazzi parlo sempre, in tanti pensano che quando le cose vanno male, uno entra nello spogliatoio per attaccare al muro la gente. Questo non esiste, non serve. Bisogna parlare, la squadra deve sapere la responsabilità che ha, la maglia che sta indossando e che ci sono momenti di difficoltà dove dare qualcosa in più. I ragazzi si devono rendere conto che indossano una maglia che ha una grande storia dietro, che va rispettata sempre aldilà del risultato, che abbiamo nel mondo tantissimi tifosi che vanno rispettati sempre e dopodiché con la qualità che hanno credo che tutto è possibile".

Chiosa doverosa dedicata a Suning: "Hanno grandi ambizioni, io ho avuto il piacere di andare a casa loro e mi sono reso conto che ci tengono tantissimo alla storia dell’Inter, al rispetto per tutto quello che è stato fatto in passato, che è quello che vogliono fare in futuro. Il padre (Zhang Jindong, ndr) ci tiene tantissimo a riportare l’Inter in alto, io sono con loro in continuo contatto perché stiamo cercando di mettere le basi affinché la nostra squadra possa tornare a vincere, lo aspettiamo tutti. E loro hanno grandi intenzioni e pensano a lungo, e questa è una cosa molto importante. Speriamo, perché ci sono i presupposti per poter far bene, bisogna avere pazienza perché a nessuno piace attraversare questi periodi di difficoltà, ma sono questi i momenti dove dobbiamo restare uniti e pensare in positivo e rialzarci con più forza". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 29 ottobre 2016 alle 16:54 / Fonte: news.superscommesse.it
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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