A tutto Fredy Guarin. Il centrocampista, intervistato da Nagaja Beccalossi per Drive Inter, si concede a 360 gradi su quello che è il suo periodo in nerazzurro. L'avvio di stagione è stato tra alti e bassi, ma c'è la voglia di fare sempre meglio. 

Ci tieni al look? Sei vanitoso?
"Ma sì, mi piace tutto questo. Mi piace mettere qualcosa di diverso, che i miei compagni mi dicano tanta roba. Deve piacere a me, a mia moglie che mi dà consigli, mentre i miei bimbi sono ancora piccoli". 

Com'è cambiato Fredy Guarin da quando è arrivato?
"Tantissimo. Sono sempre disposto ad imparare le cose buone, dalla gente e dalla cultura italiana. E poi voglio migliorare sempre come giocatore, come interista, voglio fare bene". 

Chi è stato fondamentale per te da quando sei arrivato in Italia? 
"La mia famiglia, mia moglie, i miei figli e i miei genitori che sono stati in Italia. Fuori dalla famiglia Ivan Cordoba come amico mi ha aiutato, ci conoscevamo già da tempo. E' stato fondamentale per me per far sì che Fredy Guarin si ambientasse all'Inter". 

C'è un compagno col quale ti confronti spesso?
"Con Juan. Perché siamo arrivati insieme, si è creato un rapporto importante, di fiducia. Siamo amici e compagni, eravamo nello stesso hotel quando siamo arrivati. Parla il portoghese e il brasiliano, io pure, anche questo ci ha aiutato". 

Siete stati due simboli della nuova Inter: giovani in un processo di cambiamento. E' stato importante per te?
"Per me è sempre stato un orgoglio essere all'Inter. Poi quello che ci hanno messo i tifosi, i dirigenti, i compagni, è stato importantissimo per me e Juan perché siamo uomini più responsabili anche nei confronti della squadra. E' una grande opportunità per noi, e da quando sono arrivato questa responsabilità c'è sempre stata. E' ovvio che più passa il tempo più cresce, di deve fare sempre qualcosa in più per la squadra". 

Che campionato sarà secondo te? Più difficile rispetto all'anno scorso?
"Secondo me è più difficile, sia per la Juventus ma anche per noi e per le squadre che stanno puntando a vincere. E' ovvio che le squadre si stanno preparando meglio, il Napoli e la Roma hanno fatto un grande mercato". 

Tanti però hanno detto che la Serie A ha perso del fascino...
"Secondo me, i campioni che sono arrivati hanno fatto del loro per crescere qui in Italia. Poi sono andati via per altri obiettivi, ma noi adesso pensiamo come facevano loro all'epoca. E possiamo diventare come loro". 

Quindi l'Inter lotterà già da quest'anno per il titolo?
"Mah, siamo ancora alle prime giornate. Il lavoro lo stiamo facendo bene, abbiamo un allenatore importante dal quale apprendere tantissimo. Possiamo fare una bella squadra, ora ci dobbiamo impegnare ogni partita affinché arrivino i risultati". 

Cosa ti ha colpito di mister Mazzarri?
"Mah, penso il suo carattere. E' un appassionato di calcio, di lavoro. E' una cosa che mi piace tanto, perché lui trasmette fiducia ai suoi giocatori. E' uno che se vuole un calciatore in campo, quel calciatore entra in campo per vincere la partita. E si vede da come parla, da come spiega, con rabbia e forza per trasmettere i messaggi al gruppo. Un ragazzo che va in campo lo fa per vincere. Poi è ovvio che il lavoro fa tantissimo". 

Si fa sentire anche durante la partita...
"Sì, anche questo piace. Lui sta sempre in uno stato di emergenza. E' sempre attento a tutto, al compagno più vicino e anche tutti coloro che sono in panchina lo vedono. E' ottimo per la squadra". 

Quanto può dare Fredy Guarin per questa squadra?
"Penso che posso dare tanto alla squadra con le mie caratteristiche. Ovviamente devo lavorare tanto, ma sono disponibile a dare tutto per la mia squadra e per i miei compagni. In campo sono uno che può fare tanto bene e spero di riuscire a dare tanto perché tutti si aspettano tanto da me, il mister compreso. Posso essere un giocatore che dà tanto alla squadra". 

Se guardi al tuo futuro, come calciatore, cosa vorresti?
"Io sinceramente guardo sempre al presente, dunque penso all'Inter. Da quando sono arrivato ho sempre voluto essere un calciatore importante, e se dovessi andare via un giorno vorrei che comunque il mio nome sia importante per i tifosi, per la società e per coloro che arriveranno al posto mio. E posso scrivere la storia già da quest'anno". 

Hai avuto sin da subito un forte legame per questi colori
"Sì, Cordoba per noi colombiani è il simbolo di un giocatore, di una persona vera. E' un esempio in tutto, e in Colombia tutti i calciatori più giovani lo vediamo come un maestro. Poi qui ci sono calciatori che sono stati degli idoli per me, come Ronaldo e Vieira che sono stati un esempio e un'ispirazione. Sarebbe stato bello giocare con loro, specialmente con Vieira". 

C'è un giocatore con cui in futuro vorresti giocare?
"Vorrei giocare con Falcao e con James Rodriguez, abbiamo fatto bene al Porto e anche in Nazionale. E spero di ritrovarli ancora, magari all'Inter...". 

In privato invece cosa ti aspetti dal futuro?
"Adesso di poter vincere un campionato, è il primo obiettivo del mio presente o futuro corto. Spero di poter dare quella soddisfazione a me, alla mia famiglia e ai miei tifosi". 

Ti tatueresti mai una data?
"Sì, ho la Coppa Uefa vinta al Porto. Quello fu un anno straordinario, facemmo il Triplete. Ho pensato anche ad un'altra coppa, è una importantissima, punto a quella lì... I tatuaggi mi piacciono tanto, il primo è stato in Argentina. Il secondo è stato il nome di mio figlio. Sono diventato papà a 19 anni, è stato bellissimo. Ero giovane, non me lo aspettavo e appena l'ho saputo ho puntato tutto su di lui. Abbiamo sempre guardato avanti pensando a casa nostra, lanciando una pietra come diciamo noi e poi seguendola. Poi nel tempo è arrivata anche la femmina, ho pareggiato (ride, ndr). Ogni tanto mi critica pure, lui per esempio vuole che segni o faccia un assist e poi gli spiego che non sempre si può fare. E anche lui quando si allena fa auto-critica, è un centrocampista anche lui". 

Quello della Colombia è un gruppo molto unito. L'obiettivo è il Mondiale?
"Sì, il sogno era quello di giocarlo il Mondiale. E' un'esperienza importante quella della fase eliminatoria, abbiamo calciatori importanti e penso che col gruppo che abbiamo possiamo fare veramente bene. Non è facile arrivare dove dovevamo arrivare. Ogni passo che si dà si sta bene, si guadagna una partita importante. Abbiamo tante responsabilità". 

Che rapporto hai con i social network?
"E' stato Falcao che mi ha fatto entrare in questo mondo. Per me è sempre stata una cosa bella, mi piace tanto il rapporto con la gente e i tifosi. Non tutti sono d'accordo con quello che tu dici, col tuo modo di essere. Ognuno ha la sua opinione ma il rapporto con i tifosi è sempre bello. A loro piace conoscere l'essere umano, gli piace vedere una foto a casa con la famiglia piuttosto un video con gli amici". 

Ti piace ballare?
"Sì, tanto. In Nazionale ci sono Armero, Cuadrado che sono veri professionisti! Qui all'Inter ho coinvolto invece Palito (Pereira, ndr)". 

A Milano stai bene?
"Sì, sto imparando le strade, come guida la gente. Posso anche cucinare, non è una difficoltà". 

Quali sono le tre parole che raccontano Fredy Guarin?
"Allegria, amicizia, passione". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 18 ottobre 2013 alle 19:10
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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