Gli serve giocare, crescere nei meccanismi con i nuovi compagni e poi completare il suo personale pre-campionato nella sosta di ottobre, in modo da essere al 100%. Finalmente. Perché Radja Nainggolan, al momento, non è nemmeno al 60% dopo il lungo periodo passato ai box tra luglio e agosto. "Spalletti ha bisogno come il pane delle accelerazioni del Ninja (l’unico tra i centrocampisti ad azzardare con costanza cambi di gioco per azionare gli esterni) che dovrà essere architrave del 4-2-3-1 oppure del 3-4-2-1 dando quell’imprevedibilità e quella fisicità che manca in squadra - sottolinea Tuttosport -. Anche i croati hanno le gomme sgonfie perché stanno ancora smaltendo le scorie di un Mondiale che li ha spremuti a fondo sotto il profilo fisico e mentale. E loro, a differenza di Nainggolan, non hanno la possibilità di rifiatare essendo ancora a pieno titolo nel giro della Nazionale. Emblematico quanto sta accadendo a Vrsaljko. Pure Perisic - nonostante le vampate che fanno parte del suo dna calcistico - non è al top. Quello che sta meglio è Brozovic che però paradossalmente ha pagato nelle sue prestazioni (soprattutto con il Parma) la voglia di strafare data dalla centralità nel progetto che gli ha attribuito Spalletti. Martedì Brozovic ha dimostrato di aver ascoltato gli appunti dell’allenatore: ha rincorso meno gli avversari, si è applicato in regia e, non appena ha potuto, ha cercato di velocizzare la manovra per rendere più fruttuoso il possesso palla della squadra. Tutto risulterà più facile quando le gambe inizieranno a girare per bene e il gioco acquisterà quella velocità di esecuzione che oggi non può avere anche per ragioni che, come spiegato, non dipendono da Spalletti e dal suo staff". 

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Sezione: Focus / Data: Gio 20 settembre 2018 alle 08:27 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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