L'ex centrocampista nerazzurro Francesco Moriero (all'Inter per 3 stagioni, dal 1997 al 2000) fra i tanti argomenti trattati nell'intervista a calciolecce.it ha parlato anche della trattativa che lo portò a Milano dalla Capitale. 

"Andai via dalla Roma a parametro zero, prima di lasciare ebbi la fortuna di vedere la crescita di un campione come Francesco Totti. Sarei dovuto andare al Derby County, ma mi chiamò Galliani per trasferirmi al Milan. Dieci giorni dopo, però, Mazzola mi disse dell’idea nerazzurra e subito accettai. L’Inter aveva preso Ronaldo, Zamorano, Zanetti, già m’immaginavo giocare con quei compagni straordinari".

Moriero, poi, si è soffermato sul rapporto con Javier Zanetti, definendo l'ex capitano nerazzurro un autentico campione dentro e fuori dal rettangolo di gioco.

"Una volta arrivato a San Siro, fu proprio Zanetti il primo ‘problema’ con cui ho avuto a che fare. Togliergli il posto era impossibile, mi sudai la maglia allenamento dopo allenamento; dopo le sedute mi fermavo a fare i traversoni per Simeone. A un certo punto Simoni parlò con Zanetti e disse: ‘Moriero è bravo, vuoi passare a sinistra?’. Javier umilmente accettò ad andare terzino sinistro. Questo per farvi capire chi è un campione".

Ricordato dal popolo di San Siro come lo sciuscià, l'ex nerazzurro ha poi commentato la nascita del suo soprannome.

"Ricordo la prima gara a San Siro con il Brescia, il momento in cui entrò Recoba. Era davvero impressionante, in allenamento calciava da porta a porta. In quell'incontro fece l’1-1 e poi segnò una punizione contro Cervone, una bestia che chiudeva la porta da palo a palo. Il Chino batté una punizione terrificante e mi venne spontaneo il gesto dello sciuscià, il ragazzo che lustrava la scarpa. Per me è un ringraziare il compagno per il gesto tecnico che ha fatto. Ricordo di aver lucidato anche la testa a Bergomi dopo un suo gol. Un gesto istintivo come me".

Stefano Carnevale Schianca

Sezione: Focus / Data: Gio 23 aprile 2020 alle 17:50
Autore: FcInterNews Redazione
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