Arrivano dai quotidiani altre parole di Massimo Moratti, che ieri ha parlato ai cronisti sotto gli uffici della Saras. Ecco quanto riferisce la Gazzetta dello Sport.

Moratti, ancora la Juve. E con un passivo addosso che pesa.
"È certamente un po’ fastidioso ritrovarla adesso, a meno che non vinciamo 5-0 non ha un granché senso, anche se hai solo da guadagnarci. Non è nemmeno facile per Mancini prepararla, non lo invidio in questo momento". 

Come si esce da un pantano del genere? E Mancini è l’uomo giusto?
"Sì, Mancini è la persona adatta: è lui vicino ai giocatori, se acquisisce un po’ di serenità la situazione può migliorare, anche se le gare che arrivano una dietro l’altra magari non ti danno il tempo né la serenità se finiscono male... Ma se domenica già riusciamo a superare il Palermo è già qualcosa, può servire a prendere quel tanto di respiro per ricominciare". 

Come si spiega l’inabissamento in questi ultimi mesi di campionato? 
"Una situazione così involuta non mi è mai capitata, poi con una persona esperta e capace come Mancini... Ogni storia ha le se sue motivazioni, credo che in questi casi l’unica cosa sia rinforzarsi nell’umiltà: la forza viene da quello, da solo devi arrampicarti su qualche cosa di possibile e questo – se hai dentro qualche cosa – ti dà una certa forza. È un fatto di testa, di orgoglio, di passione". 

È ancora arrabbiato per la partita dell’altra sera?
"Non so se è un fatto tattico, magari si tira poco in porta però da una partita come quella contro la Juve si esce con qualche botta, facendosi male e non solo lamentandosi: se uno ha giocato sul serio contro la Juve qualche ammaccatura sul fisico ce l’ha. Invece la partita è stata abbandonata a un certo punto. Succede sempre qualcosa che fa abbandonare psicologicamente, non si capisce ma è così...". 

Questione di azione-reazione. 
"Non c’è reazione, o almeno mi sembra, è un momento di depressione generale che spero si risolva. La cosa mi sembra strana anche perché Mancini ha le qualità per capire certe cose, per sistemarle, per mettersi in condizione di superare il problema. Le condizioni ci sono tutte: non voglio dargli le responsabilità ma la ripresa deve passare da lui. E lui deve ritrovare un po’ di serenità". 

La Juve è più forte di quella dell’anno scorso? 
"È forte, e soprattutto di carattere: quello che ci si aspetta dall’Inter in certe partite la Juve lo esprime sempre. Hanno quello zoccolo duro che aveva l’Inter del Triplete che la squadra odierna non ha? Adesso mancano tante cose... L’Inter è stata ricostruita da poco, nell’allenatore, nei giocatori, nella società, è molto più perdonabile che in un’altra situazione. Il fatto è che ci rimani male perché in questo momento non vedi la ripresa. Per questo bisogna metterci volontà e umiltà". 

Manca un leader a quest’Inter?
"Sì. Poi certi soloni dicono Pirlo, Pirlo, Pirlo: ma non è facile trovarne uno così...". 

È pensiero diffuso che Roberto Mancini possa andare via senza la prossima Champions. 
"Non sono io a decidere una cosa di questo genere né a dare dei consigli in questo senso. Sta alla società, io spero che si rifaccia perché le qualità le ha". 

Sezione: Focus / Data: Mer 02 marzo 2016 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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