In una lunga intervista concessa a ToroNews, il doppio ex di Torino e Inter Andrea Mandorlini si racconta e lo fa senza peli sulla lingua. Il tecnico ex Verona ripercorre i capitoli della sua carriera da giocatore e allenatore, ricordando la gioia di giocare con i nerazzurri e i successi conseguiti alla guida di un club. Senza però far mancare qualche stilettata agli allenatori di oggi, come Mihajlovic, che non hanno vinto niente ma sono considerati 'tosti'.

"Ai miei figli ripeto sempre che per noi la strada è piena di curve, di rettilinei ce ne sono pochi. Per me è stato così già da giocatore: al Toro, dopo aver giocato trenta partite a 19 anni, aprirono le porte agli stranieri, arrivò Van de Korput e allora “Mandorlini vai in prestito”; all’Inter giocavo partite incredibili, poi 5 in pagella".

"È stato un onore essere allenato dal Trap (all’Inter, ndr). Gente come lui o Mazzone mi ha dato tanto dal punto di vista caratteriale, come uomo. È anche grazie a loro se queste curve riesco ad affrontarle, perché oggi veramente mi viene il nervoso. Dopo tutto quello che ho fatto a Verona, dopo il record di risultati utili consecutivi nella storia dell’Atalanta, dopo aver vinto un campionato di C senza mai perdere una partita, io sono a casa. Senza squadra. Non ero mai stato fermo una stagione nella mia carriera da allenatore, poi negli ultimi due anni sono stato fermo praticamente un anno su due. Sono sinceramente sorpreso. È il bello e il brutto del calcio. Chi ha fatto qualcosa nella sua carriera viene dimenticato in un attimo, chi invece ha ottenuto molto, molto meno non si dimentica mai. Queste sono le cose che mi fanno un po’ incavolare. Voi al Toro (che ringrazio perché è stata la mia famiglia, l’inizio di tutto, a Torino ho anche conosciuto mia moglie) avete avuto uno come Mihajlovic, un sergente di ferro. Non me ne voglia, lo uso solo come esempio, ma lui non ha mai vinto nulla e continua a essere trattato bene dai media. Da allenatore non ha raggiunto nessun traguardo, dove è stato lo hanno spesso mandato via eppure parla come se avesse vinto i Mondiali, con questa spavalderia, con questa arroganza".

"Io non credo di essere mai stato arrogante nelle mie dichiarazioni, però dicono che ho un carattere difficile. Non credo sia vero, se mi conosco un po’. Mihajlovic, invece, con questo atteggiamento è considerato “uno tosto”. Qual è il metro di giudizio? I Mourinho, i Capello, gente che ha vinto titoli, posso capire, ma se leggi il suo curriculum alla voce risultati trovi solo niente – esonerato – niente – niente – cacciato – niente".
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Sezione: Focus / Data: Ven 06 aprile 2018 alle 12:07
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilippoMCapra
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