Lunga intervista di Gabriele Gravina alla Gazzetta dello Sport. Il presidente Figc ha parlato di bilanci e progetti a pochi giorni dalla sfida elettorale con il suo vice Cosimo Sibilia.

Presidente Gravina, lunedì il calcio vota. Con che spirito chiede al suo mondo di confermarla?
"Con l’orgoglio dei tanti progetti realizzati. Ottocento giorni fa sembrava un libro dei sogni, oggi è un libro dei fatti. Peraltro in un contesto drammatico com’è quello della pandemia, dove siamo riusciti a ripartire e abbiamo messo in gioco oltre 40 milioni di euro per aiutare le realtà più fragili del nostro sistema".

Riforma dei campionati: come la mettiamo con la Superlega?
"Sono assolutamente contrario. Il radicamento e la territorialità del nostro mondo devono essere salvaguardati".

Bocciata la Superlega, ecco la Super Champions: non avevate detto proprio con Infantino che era prioritario proteggere le partite che contano senza dilatare il calendario?
"La Super Champions deve essere un fattore di sviluppo per tutti e allontana definitivamente lo spettro della Superlega. La Uefa non ha alcuna intenzione di mortificare le competizioni nazionali, si troverà una soluzione per la crescita del calcio italiano ed europeo".

E il ricasco sul nostro format? Venti o 18 squadre in serie A?
"Penso a una riforma da un punto di vista qualitativo, non quantitativo. Che riguardi tutto il sistema. Bisogna ritracciare il profilo dell’area professionistica e di quella dilettantistica. Così si surriscalda troppo il sistema".

In che senso?
"Nel senso che ci sono turnover troppo alti, in serie B a ogni stagione cambia il 40 per cento delle squadre. Una retrocessa dalla A alla B non ce la fa, non basta il paracadute. E allora si deve agire sulla redistribuzione delle risorse e della flessibilità degli emolumenti. La soluzione potrebbe essere quella di due gironi di B, in verticale, non orizzontale".

E con il Cts come vanno le cose? Dalle ultime notizie siete stati più fortunati dello sci.
"Il confronto che abbiamo avuto recentemente è stato molto positivo. Stiamo lavorando sull’ipotesi di avere all’Olimpico, per gli Europei, una buona percentuale di pubblico. Abbiamo apprezzato la loro disponibilità e soprattutto la loro consapevolezza del valore del calcio nel nostro Paese".

Intanto godiamoci questo campionato decisamente diverso dal solito.
"Sono d’accordo, è più divertente, più coinvolgente".

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Sezione: Focus / Data: Mar 16 febbraio 2021 alle 10:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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