Dal gennaio del 2013 al giugno del 2015 ha vestito la maglia dell’Inter. In Italia ha giocato anche per Fiorentina e Udinese. Dando sempre il massimo. Sarà (anche) per questo che i tifosi delle squadre di cui ha difeso i colori lo ricordano con piacere, perché quando scendeva in campo l’impegno era encomiabile. Zdravko Kuzmanović, oggi in prestito al Malaga dal Basilea, ripercorre in esclusiva per FcInterNews.it le tappe principali della sua carriera, toccando temi legati ai nerazzurri ma non solo.

Come procede il recupero dall’infortunio al tendine di Achille?
"Bene, sto recuperando e lavorando sodo. È un peccato essere finito sotto i ferri perché mi ero ambientato in Spagna. Tornerò sicuramente disponibile e pronto per la nuova stagione. La Liga è un campionato che mi piace molto".

Dove pensa di giocare nella prossima annata?
"Vediamo. Ho altri tre anni di contratto con il Basilea. Dovrò parlare con la società svizzera. Malaga mi piace parecchio e resto legato alla Serie A. L’importante per me è recuperare totalmente dall’infortunio subito. Tutti dicono che sarà così. Per il futuro c’è tempo".

Qual è il gol più bello che ha segnato?
"Con lo Stoccarda contro il Leverkusen. Con un tiro da oltre 30 metri…".

Quali sono i ricordi più belli che la legano all’Italia?
"Con la Fiorentina la partecipazione alla Champions League e la semifinale di Europa League. Con l’Inter l’emozione di scendere in campo in un derby e l’orgoglio di aver vestito la maglia di una delle squadre più importanti del mondo. Con l’Udinese la vittoria contro il Napoli. Mi sono sempre trovato bene nella Penisola e infatti quando posso guardo tutte le partite del vostro campionato. Sono contento che i friulani abbiano centrato una salvezza tranquilla e mi auspico che nerazzurri e viola arrivino in Europa, anche se vedendo la classifica è difficile che entrambe ci riescano".

Si è dato una spiegazione del perché l’Inter abbia disputato una stagione oggettivamente negativa?
"È difficile. Se leggi i nomi dei giocatori che compongono la rosa nerazzurra pensi ad una squadra forte. Io ero sicuro che avrebbero conquistato l’accesso alla Champions League. Ma il calcio è così. La Serie A è un torneo complicato, dove devi stare attento anche alle piccole. Può avere influito il fatto che si sia cambiato il tecnico in corsa. Mancini ha svolto la preparazione, De Boer la prima parte dell’annata e ora c’è Pioli. È sempre difficile per i calciatori esprimersi quando si susseguono 2/3 tecnici in poco tempo perché ognuno ha le sue idee. Spero comunque che i nerazzurri centrino quantomeno la qualificazione all’Europa League, è il minimo per un club prestigioso come quello del Biscione".

Pensa quindi che all’Inter serva continuità anche in panchina? E che per questo Pioli meriti di restare?
"Sì, i risultati possono solo che migliorare. Quando hai poco tempo è difficile, c’è fretta di ottenere risultati".

Anche lei nella sua esperienza meneghina ha cambiato 3 tecnici…
"È vero, ma io mi sono trovato bene con tutti loro. Stramaccioni mi ha voluto e nonostante la giovane età si trattava di un allenatore preparato. Mazzarri ha la sua mentalità e Mancini ha vinto tantissimo in giro per l’Europa".

Alla Fiorentina invece ha avuto Prandelli…
"
Mi ha insegnato tanto. Si tratta di un grande uomo e di un intenditore di calcio".

Qual è stata la squadra nella sua carriera dove la pressione era maggiore?
"Sicuramente all’Inter. I tifosi e i media si aspettano tanto e devi provare a vincere sempre tutte le partite. Se sbagli due incontri al terzo non puoi commettere errori. Anzi diciamo che se sbagli una partita devi rimediare già in quella successiva. Hai sempre una grande pressione addosso. E si vede anche al giorno d’oggi. Ma è normale che sia così, stiamo parlando di un top club a livello mondiale".

Perché lasciò Milano?
"Per una scelta personale, volevo tornare a casa mia. Mi sarebbe piaciuto concludere la carriera a Basilea, dove avevo iniziato a giocare. Poi lì c’è stato qualche problemino. È per questo che poi mi sono trasferito a Udine e quest’anno ho firmato col Malaga".

A Basilea ha ritrovato Walter Samuel, attuale collaboratore tecnico dell’Inter…
"Sì, avevamo giocato insieme in nerazzurro e poi anche lui è venuto in Svizzera. È un uomo carismatico, che sa quello che vuole. Sono felice che stia facendo esperienza perché penso che in futuro potrà tranquillamente diventare un grande allenatore".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 07 maggio 2017 alle 11:14
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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