L’ultimo degli oriundi dell’Inter. Brasiliano dal piede buono che però in campo si sbatte come pochi. Eder Citadin Martins non si è di certo dimenticato dell’Inter. E in esclusiva per FcInterNews racconta la sua esperienza cinese, le prospettive future e il suo legame con i nerazzurri.

Per prima cosa, come va in Cina?
"Mi trovo molto bene. Trovi di tutto, la cosa più difficile è la lingua".

È soddisfatto della scelta fatta?
"Sì, si tratta di una bella esperienza di lavoro e di vita". 

Quali sono gli obiettivi della sua squadra?
"Lottiamo per la Champions asiatica. Abbiamo recuperato tanti punti sulla terza e sulla quarta in classifica, ma non sarà facile".

A che livello è il campionato cinese?
"Molto più impegnativo di quanto avrei pensato, corrono tanto e avendo molti allenatori stranieri tutte le squadre sono organizzate. Se non hai la testa giusta è dura fare bene".

Dal momento che è andato in Cina, teme di perdere definitivamente la Nazionale azzurra?
"Non penso alla Nazionale, però ho visto che Mancini ha chiamato Giovinco. Il che significa che il mister sta guardando tanti campionati, anche all’estero. E io ho giocato 13 partite, con 6 gol e 5 assist. Sto bene".

Che percezione si ha dell’Inter in Cina?
"Da quando c’è la proprietà cinese, qui si parla tanto dell’Inter. E si vede gente in giro per la città con la maglia dei nerazzurri".

Chi è l’allenatore con il quale si è trovato meglio in Italia e perché?
"Da tutti i mister prendi qualcosa, però Iachini e Mihajlovic sono stati importanti nella mia crescita. Il più bravo in assoluto? Antonio Conte".

Chi sente dell’Inter?
"Sempre Miranda, Dalbert, Joao Mario, D’Ambrosio, Berni, Ranocchia, Handanovic…Tanti amici veri oltre a ex compagni di squadra". 

Come vede la squadra quest’anno?
"Compatta e forte".

È davvero l’anti-Juve? Dove può arrivare in campionato e in Champions?
"Penso che l’Inter, insieme al Napoli, siano le due anti-Juve". 

Qual è il ricordo più bello che la lega ai nerazzurri?
"L’ultima giornata dell’anno scorso con la Lazio. Una gioia bellissima, aiutare a riportare l’Inter in Champions dopo tanti anni".

E invece il punto più basso?
"L’anno precedente con tanti cambi in panchina. Non è stato facile".

È vero che Spalletti l’avrebbe fatta restare all’Inter, qualora fossero arrivate offerte solo da club italiani?
"Non lo so, non ho mai parlato con lui. Questo me lo aveva detto la società, me lo aveva detto Ausilio: se non fossi andato in Cina, sarei rimasto all’Inter".

Non le spiace almeno un po’ di essere andato via dall’Inter proprio quando avrebbe giocato la Champions League?
"Sono felice lo stesso della mia carriera, anche senza mai aver giocato la Champions. Sono partito dalla Serie B fino ad arrivare all’Inter e alla Nazionale. Senza mai avere aiuto da nessuno, quindi nessun rimpianto".

Siccome è amico di Gabigol, pensa possa tornare e imporsi a Milano?
"Non lo so se potrà tornare. Posso dire che ha delle qualità importanti e sicuramente può fare bene".

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Sezione: Esclusive / Data: Sab 06 ottobre 2018 alle 11:28
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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