A una settimana esatta dal derby l'Inter è ripartita da Roberto Mancini e dal primo test in famiglia contro la Primavera. Prime importanti indicazioni per il tecnico, scelto e ingaggiato da Thohir per rilanciare una squadra reduce dai deludenti risultati di inizio stagione sotto la guida di Mazzarri. Dai protagonisti in campo agli ultimi sconvolgimenti societari che hanno visto l'uscita di Massimo Moratti dal board nerazzurro, tutti argomenti che abbiamo discusso con l'ex direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino, intervenuto in esclusiva ai microfoni di FcInterNews.it.
Corvino, si aspettava questo esonero di Mazzarri proprio prima del derby?
"Quando c'è un esonero dispiace sempre commentarlo. È logico che lui ha pagato anche le situazioni che si sono create in squadra. Ha avuto a che fare con un gruppo molto rinnovato e costruito un po' a singhiozzi, ha incontrato qualche incidente di percorso dovendo fare i conti con alcuni infortuni da parte di qualche giocatore importante. Altri non si sono trovati in forma in questo inizio di campionato, tutte cose che hanno inciso per un tecnico come Mazzarri che è riuscito sempre, ovunque è stato, a dare un gioco e attraverso il gioco a ottenere dei risultati. Le società tengono conto del momento e il derby è un motivo di stimolo in più. Quando i risultati non vengono chi paga è l'allenatore, così si cerca di arrivare al derby con un gruppo che sia il più motivato possibile".
Mancini è l'uomo giusto per rialzarsi?
"Parliamo di un tecnico che essendo stato nell'Inter e già fautore di risultati straordinari conosce l'ambiente ed è apprezzatissimo. Il club è voluto andare sul sicuro. Inoltre è uno dei tecnici più importanti alla luce dei risultati raggiunti in questi ultimi anni".
Il ritorno in Champions è un traguardo raggiungibile già quest'anno?
"A inizio stagione avevo dato Juve e Roma in vantaggio sulle altre per lo scudetto, in virtù di investimenti fatti negli ultimi anni e del monte ingaggi che rispecchia la qualità dell'organico. Dietro ho visto sempre il Napoli e la Fiorentina, ma adesso i viola alla luce di questo inizio forse faranno fatica a reinserirsi. Quella di Benitez è invece la squadra che può disturbare per la seconda posizione, ma il terzo posto è sicuramente appannaggio degli azzurri. L'Inter è fatta a singhiozzo e ha molti giocatori nuovi che vanno assemblati, sta ricominciando un ciclo, perciò penso ci vorrà più tempo".
Conoscendo molto bene Vidic che in quest'avvio ha subito tante critiche, crede che il serbo possa essere aiutato dalla nuova linea a quattro?
"Vidic è un giocatore ancora importante. Lui ha sempre giocato nella difesa a quattro, potrebbe aver avuto qualche problema schierato in una difesa a tre, ma sia nel Manchester sia nei suoi inizi, quando andai a prenderlo nello Spartak Mosca, ricordo che ha sempre giocato a quattro. Penso che si possa trovare meglio, voglio dire che giocando a quattro il problema non sarebbe di certo lui. In quest'inizio poi, è stata tutta la squadra ad essere criticata più che il singolo, perché non sta ottenendo i risultati che ci si potevano aspettare".
Un altro suo pupillo è stato Osvaldo, provato da Mancini nel test con la Primavera. Quanto può essere prezioso per il tecnico?
"Osvaldo è un giocatore decisivo in fase offensiva, uno di quelli con un innato senso del gol. È un'importante arma in più che avrà Mancini e che Mazzarri non ha avuto la possibilità di utilizzare. Come altri è arrivato a singhiozzo ed ha dovuto fare i conti con un infortunio. Mazzarri è stato quindi penalizzato da questa situazione".
In viola ha portato anche Kuzmanovic che nell'ultimo periodo ha vissuto una rinascita in nerazzurro.
"Kuz lo ricordo con affetto perché è un ragazzo a cui sono molto legato. Mi sento ancora spesso con lui, merita di essere al centro dell'attenzione perché è un ragazzo straordinario che si impegna sempre al massimo. In un grande club puoi fare fatica, ma adesso lui si sta ritagliando uno spazio importante e questo mi fa felice".
Per quanto riguarda Thohir l'ingaggio di Mancini può essere letto come un segnale in vista di ulteriori acquisti a gennaio?
"Un nuovo proprietario che investe tanto e si impegna tanto come si è impegnato Thohir nel rilevare un club per delle cifre importantissime per poter programmare un percorso vincente ha bisogno di tempo. Thohir oltre allo sforzo nel prendere il club ne farà un altro strada facendo per costruire un'Inter competitiva per i massimi traguardi".
Come giudica l'uscita definitiva dall'Inter da parte di Moratti?
"Moratti è sempre un nome e un cognome che suscitano l'interesse di chi l'ascolta perché ripercorre il calcio italiano dal dopoguerra in poi, dal padre al figlio. Il primo ha fatto grande l'Inter nel dopoguerra, mentre negli ultimi venti anni è stato Massimo a ripetere i successi del padre. Dispiace, ma l'attaccamento finché c'è sarà sempre rivolto all'Inter. Sono certo che lui darà sempre un contributo anche se non vicino come in questi ultimi anni".
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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