"Oggi difendo la maglia dell'Inter, sono molto felice qui, la gente mi ama. Se ci sono questi rumors sul Barcellona, significa che sto facendo bene le cose e devo proseguire su questa strada. È la mentalità che ho quando vado a dormire. Sono molto calmo, molto felice e a mio agio all'Inter". Parole di Lautaro Martinez, datate 15 gennaio 2020. Prima e dopo, il tormentone è sempre lo stesso: il Barcellona vuole Lautaro. L'interesse del club catalano per il Toro argentino è ormai noto e va avanti da mesi. Gli ultimi, però, sono stati eclatanti: non c'è stato un giorno in cui non si sia parlato di questa trattativa. Giornali, tv e siti: ogni volta una notizia, un'indiscrezione, un retroscena. E poi interviste ad hoc, pareri disparati, opinioni chieste a chicchessia. Un'ossessione, più che un sogno (cit.).

Ebbene, adesso è ufficiale: ne abbiamo piene le balle.

Stucchevole la continua ricerca dell'ultima novità, perché di novità in queste lunghe settimane di quarantena e lockdown ce ne sono state ben poche. È cambiato poco. Pochissimo. Lautaro ha una clausola, attivabile nei primi giorni di luglio (entro il 7 o entro il 15? Poco cambia). Chi lo vuole deve presentarsi alla porta dell'Inter e bussare con 111 milioni in contanti, assicurandosi ovviamente di avere pure l'ok del giocatore. Dopo la cessione di Icardi, il club nerazzurro non ha alcuna necessità di vendere e valuta con calma ogni tipo di soluzione. Lautaro, peraltro, non punta e non punterà i piedi: il Barça di Messi lo tenta, è logico, ma è anche riconoscente verso la società che l'ha portato in Europa e valorizzato come meglio non si poteva. Normale qualche piccola distrazione, siamo umani. Ma chi cerca casi o crisi sbaglia indirizzo.

Ciò che infastidisce è l'arroganza blaugrana. C'è il presidente Bartomeu che da una parte fa il leone con l'Inter e dall'altra l'agnellino, chiedendo l'ennesimo taglio di stipendio ai suoi giocatori (ricevendo dagli stessi un netto diniego). La situazione di cassa del club catalano è di dominio pubblico: il Barça non se la passa per nulla bene. In questi anni hanno investito tanto e male, sperperando pure l'abnorme incasso per la cessione di Neymar. C'è una lotta intestina, come sempre accade quando si avvicinano le elezioni. E le offerte per Lautaro trasudano prosopopea: valutare Junior Firpo 41 milioni non può essere un qualcosa di diverso. L'Inter non si muove dalla sua valutazione e Suning ha dimostrato già in anni duri come sappia dire di no a chi fa il prepotente. Figurarsi adesso che il club è fuori dal settlement agreement e senza necessità impellenti.

Dunque, se Bartomeu troverà i soldi necessari o la formula corretta per pagare Lautaro quanto vale, bene. Altrimenti continuerà a ricevere in cambio sonore pernacchie.

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 09 giugno 2020 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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