Mi sto preparando a scrivere, ma vi avviso che questo non sarà un editoriale ma una forma di sfogo, una ribellione alla banalità nella tempistica delle critiche forzate, del “per forza” contro. Tanti giocatori durante una stagione devono passare tra alti e bassi, giustamente vengono esaltati quando fanno bene e criticati quando sbagliano, ma non si può gettare addosso la croce a qualcuno se incappa in un paio di partite storte che, tra le altre cose, vengono giocate maluccio pure dai compagni. Ecco che il caso del giorno per molti si chiama Icardi: perché? Perché da quando è arrivato Mancini (poco più di due settimane!) l’attaccante argentino fatica a segnare. Ok, può essere vero ma questo cosa dimostra? No, perché siamo già arrivati ai “tweetta troppo”, “pensa a tutto tranne che ad allenarsi” “lo venderanno al più presto” etc. etc.

E’ proprio vero che nel nostro Paese non esistono le mezze misure. Ci sono giocatori titolarissimi per forza e per mancanza di cambi che steccano ogni partita, eppure se in novanta minuti fanno una, e dico una, cosa buona vengono esaltati all’inverosimile; ce ne sono altri invece che alla primissima difficoltà vengono messi in croce. Non è possibile veramente. Io sono un estimatore di Icardi, come gli altri, per me, non è esente da critiche quando se le merita, ma stiamo parlando di un giovane che segna tanto e che ha spesso convinto. Contro il Milan Icardi ha sbagliato un gol facile, uno fattibile e la traversa gli ha negato la gioia del gol del riscatto. Rivincita che non è arrivata contro il Dnipro, per Mauro prova incolore come per la maggior parte dei compagni.

Non ho sentito critiche così esasperate per Palacio a secco di gol da inizio stagione. Giusto così, Rodrigo si sta “sbattendo” come pochi e prima o poi il gol arriverà. Ma, a maggior ragione, non capisco tutto questo astio e accanimento che circola attorno a Maurito. Stiamo parlando di un attaccante di 21 anni che in questa stagione fino ad ora ha segnato 11 gol in 19 partite, in campionato ha realizzato la bellezza di 7 reti, terzo nella classifica marcatori a sole due lunghezze di distanza dal capocannoniere Tevez. Icardi decisivo contro la Samp al 90°, un ragazzo giovane ma con la personalità per andare sul dischetto all’ultimo secondo e regalare una delle poche vittorie stagionali all’Inter contro una squadra fino a quel momento imbattuta.

Teniamocelo stretto questo Icardi, così come dobbiamo fare con Palacio e Osvaldo. Il reparto offensivo è sicuramente quello più scoperto ma si può affermare con altrettanta certezza che è anche il reparto di maggior qualità in rosa. Quindi, se non ci sono motivi validi, lasciate in pace Maurito.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 04 dicembre 2014 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
vedi letture
Print