"Da quel giorno, il 18 dicembre 1999, sono diventato ricco, famoso e bello". Lo dice Antonio Cassano, ricordando il suo primo gol in Serie A, famigerato, in un Bari-Inter 2-1. Ecco alcuni passaggi della sua intervista alla Gazzetta dello Sport.

Ci racconti quel gol.
"Lancio di Perrotta. Il più bello, forse l’unico azzeccato nella sua carriera. Pallone portato avanti col tacco destro: e quello è stato il difficile, condurre avanti la palla senza perdere velocità. Poi in dribbling salto Blanc e Panucci e infilo Ferron. E ho una certezza".

Quale?
"E’ stato il gol più bello degli ultimi venti anni di Serie A".

Nei giorni scorsi è diventato direttore sportivo.
"Un corso di 144 ore a Coverciano, esperienza bellissima".

E i docenti?
"Tutti bravi. Ma Ausilio è il numero uno e un punto di riferimento. Sabatini è geniale, parla di calcio sempre in termini di qualità".

Facciamo un giochino. Lei è già diesse di un club di A. Deve scegliere l’allenatore.
"Cercherei di prendere uno più pazzo di me: Bielsa. Ha personalità, fa giocare bene le sue squadre e sa di calcio. Altri due allenatori che stimo molto sono Nagelsmann del Lipsia e Rose del Borussia Mönchengladbach".

Chi vincerà il campionato?
"L’Inter. Conte farà di tutto per spezzare il dominio della Juve ma ha bisogno di rinforzi".

Il razzismo negli stadi.
"Daspo a vita e carcere. Serve il coraggio di fare scelte dure".

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Sezione: Copertina / Data: Mer 18 dicembre 2019 alle 08:47 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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