L’Inter che esce da derby è un’Inter senza idee e senza quella voglia di lottare sino alla fine, tale da consentirle trionfi insperati nella scorsa annata. Rafa Benitez ci ha messo anche del suo: la scelta del rombo e la scelta di Materazzi hanno confuso le idee alla squadra, che è apparsa troppo lunga e disordinata nei reparti. Il difensore leccese doveva avere il compito di tenere a bada Ibrahimovic, ma in realtà si è rivelato essere un intralcio per Lucio, che quando ha preso le misure allo svedese ha chiuso bene la difesa nerazzurra. Il primo tempo va a rotoli dopo pochi minuti: un lancio lungo coglie impreparata la nostra difesa e un intervento maldestro di Matrix fa il resto. Rigore e primo gol da ex per Ibra contro i nerazzurri. Il Milan, quadrato e solido, sembra una versione primordiale dell’Inter mourinhana che quando affonda, trova un’Inter che si fa sempre infilare alle spalle e fa male. A centrocampo Sneijder, uno dei più volitivi, cerca sempre di ispirare. Eto’o, dopo i primi minuti di dribbling e scatti, viene contenuto ben presto raddoppiato da Gattuso, che da una grande mano ad Abate in fase di copertura. Fatto sta che il rombo non incide per un problema di distribuzione degli uomini in campo: Milito è troppo isolato in avanti, visto che il camerunense gioca molto lontano rispetto all’argentino, chiuso con pochi problemi da Thiago Silva e Nesta.

L’uscita di Obi per infortunio, sostituito da Coutinho, e l’inevitabile cambio di modulo, fanno sì che il Milan si abbassi un po’. L’Inter prende più campo, riempe tutti gli spazi in ampiezza, cosa che con il rombo non accadeva. Poca anche la spinta sulle fasce, vuoi perché Cordoba non è un terzino di ruolo e dunque non ha i tempi di inserimento e soprattutto non ha le qualità per dialogare con la punta o il centrocampista e vuoi per il pessimo stato di forma di Chivu. Il buon colombiano, tranne qualche accelerazione solitaria, poteva fare ben poco. Nel secondo tempo l’inserimento di Pandev per l’infortunato Milito, con spostamento al centro dell’attacco di Eto’o, non cambia le cose. Allegri risponde con Pirlo per Gattuso, togliendo un centrocampista ammonito per un uomo d’ordine. Abbiati non rischia e l’unica parata compiuta è una respinta su un tiro da fermo di Sneijder. Il Milan in dieci potrebbe dare una scossa ai nerazzurri ma, nemmeno l’ingresso di Biabiany per Materazzi cambia le cose. L’ex tecnico del Cagliari sostituisce Robinho con Antonini e rinforza la difesa e Boateng entra al posto di Seedorf. Nemmeno il forcing finale e qualche palla inattiva muovono la situazione. Il Milan tiene e si porta a più sei da un’Inter in balìa degli infortuni e soprattutto di grossi problemi strutturali.  

Sezione: L'angolo tattico / Data: Lun 15 novembre 2010 alle 11:47
Autore: Alberto Casavecchia
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