Partiamo da un presupposto, sotto gli occhi di tutti e sottolineato da chiunque a fine partita: non c'è stata una squadra che ha prevalso sull'altra. La Juve ha vinto, certo, ma ha vinto grazie agli episodi, che le hanno sorriso. Ma poteva finire in qualunque altro modo e l'Inter non ha sicuramente sfigurato di fronte all'attuale capolista. E da questo bisogna ripartire. In camo si sono affrontati due moduli piuttosto offensivi, e non soltanto perché Ranieri schierava un 4-3-1-2 con Sneijder a supporto con Pazzini e Zarate e Conte un 4-3-3 con Pepe e Vucinic ai lati di Matri, ma anche perché entrambe le difese hanno concesso parecchio, con le squadre concentrate più a offendere che a difendere. Ne ha fatto maggiormente le spese l'Inter, perché se è vero che la partita si è mantenuta aperta grazie a moduli spregiudicati, c'è da dire che la Juve a un certo punto ha fatto letteralmente muro sugli attacchi nerazzurri, menter la retroguardia di Ranieri più di una volta si è fatta infilare in maniera evitabile.

Come sul gol dell'1-0, quando i quattro in linea hanno sbagliato i movimenti restando stretti al centro, nello specifico è Nagatomo che doveva allargarsi sull'accorrente Litchsteiner e invece ha sbagliato il tempo dell'intervento. O come in occasione dell'azionme di Marchisio conclusa con la richiesta del rigore. L'Inter ha spinto molto sulle fasce, con Maicon che è tornato un treno, dimenticandosi però di coprire (per fortuna ci ha pensato Zanetti al suo posto); stesso discorso dall'altra parte per Obi che si è proposto ma Ranieri ha confermato che la fase difensiva va migliorata. Centrocampo spesso in difficoltà quello dell'Inter, specie sui cambi di gioco della Juventus: Sneijder rientrava poco e se uno dei tre spingeva si restava solo in due a cercare di far filtro (che spesso non si è visto).

Nella ripresa Ranieri ha spiegato di aver tolto Zarate inserendo Castaignos per offrire una maggiore spinta sulla fascia sinistra, ma l'olandese si è dimostrato troppo timido e il risultato è stata una spinta anche minore. Nessun cambio tattico invece con gli ingressi di Stankovic per Obi e Alvarez per Sneijder: solo una manovra per concedere riposo ai due, specie a Wesley che è uscito con un polpaccio malconcio.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 30 ottobre 2011 alle 06:01
Autore: Domenico Fabbricini
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