L’Inter che batte il Chievo è una squadra concreta che ha tenuto una condotta difensiva molto buona, rischiando poco e niente. Straripante Maicon, autentico riferimento offensivo di un’Inter apparsa molto concreta che ha difeso strenuamente il vantaggio di Motta, grazie anche ai sapienti cambi di Claudio Ranieri, abile a gestire le forze anche in vista delle prossime gare.

Nel primo tempo l’Inter ha tenuto il predominio territoriale e del gioco. I nerazzurri non hanno sofferto per nulla, favoriti anche da un Chievo un po’ remissivo che non è riuscito a uscire dalla sua metà campo, senza riuscire a rifornire di palloni Paloschi e Pellissier. Questo anche per merito dell’atteggiamento della squadra di Ranieri, quadrata a livello difensivo con Lucio e Chivu molto attenti. L’azione offensiva è stata sviluppata dal trio composto da Sneijder, molto ispirato, Zarate molto attivo e Pazzini, abile come sempre a battagliare contro l’intera difesa avversaria. L’argentino, in particolare, è stato un’autentica spina nel fianco della difesa clivense. Grazie alla sua abilità nel dribbling stretto ha creato superiorità numerica sugli esterni. Non hanno fatto mai mancare il loro apporto Maicon sulla destra e Thiago Motta nella fase di costruzione e d’inserimento senza palla.

Nella ripresa il Chievo ha alzato il baricentro, l’Inter cercava di pungere in ripartenza, grazie alla straripante condizione di Maicon, cresciuto esponenzialmente nella seconda frazione. I palloni passavano sempre dai suoi piedi e l’azione più pericolosa (il destro stampatosi contro la traversa) nasce da un ottimo uno-due con Pazzini. Di Carlo ha cambiato in corsa il 4-4-2 del suo Chievo in un 4-3-3 con Thereau e Moscardelli subentrati a Hetemaj e a Paloschi. Ranieri ha risposto con Stankovic per Sneijder e Castaignos per Pazzini. Il serbo ha preso il posto dell’olandese, che non ha ancora i novanta minuti nella gambe, aggiungendo sostanza alla trequarti. L’ex Feyenoord aveva il compito di tenere palla in avanti e sfruttare anche gli spazi in contropiede. La difesa nerazzurra ha retto bene, soffrendo poco nel finale, un finale che ha visto l’Inter chiudere col 4-4-1-1, grazie all'ingresso di Obi per Zarate.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 23 ottobre 2011 alle 20:30
Autore: Alberto Casavecchia
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