L’Inter torna a San Siro, affrontando la Spal nel match valido per la quattordicesima giornata di campionato, con la possibilità del sorpasso sulla Juventus. Nel 3-5-2 di Antonio Conte, D’Ambrosio prende il posto di Godin al fianco di De Vrij e Skriniar. A centrocampo rientra Gagliardini, mentre sulle corsie esterne spazio a Candreva, a destra, e Lazaro, a sinistra. Confermatissima la coppia d’attacco. Semplici risponde con il 3-5-1-1: Vicari al centro della difesa, Valdifiori in cabina di regia, Strefezza-Reca nel ruolo di ‘quinti’ e Valoti dietro a Petagna.

PRIMO TEMPO - Come da previsioni, è l’Inter a fare la partita, affrontata da una Spal molto attendista. I tre difensori centrali costruiscono e avanzano con discreta facilità fino a metà campo, con il solo Petagna ad accennare una prima opposizione. Valoti prova a chiudere le linee di passaggio per Brozovic, ma i continui smarcamenti orizzontali del croato vengono premiati attraverso modi e tempi giusti. O, in alternativa, oltrepassati dalla sviluppo della manovra in ampiezza, caratterizzata dalle iniziative di Candreva e Lazaro. Con i ‘quinti’ ospiti molto arretrati, e le mezzali pronte a scalare soltanto in un secondo momento e con il pallone già ampiamente ricevuto, gli esterni partecipano attivamente alla costruzione del gioco, finalizzata alla ricerca delle due punte. Il 9 e il 10 rappresentano i primi difensori di una fase di non possesso molto alta ed aggressiva. E dal quale nasce, con la pressione di Brozovic sul regista opposto, Valdifiori, il gol dell’1-0 firmato Lautaro Martinez. Minuto dopo minuto, l’Inter legittima il vantaggio, non abbassando mai il baricentro e trovando soluzioni valide, alternative e complementari per muovere la folta retroguardia avversaria. I centrocampisti sostengono il lavoro di attaccanti ed esterni, con Vecino-Gagliardini a muoversi alle spalle delle mezzali spalline e Brozo a dirigere nelle diverse zone di campo. Il regista croato si propone, infatti, anche a ridosso degli ultimi 20 metri, spostando - se necessario - il gioco da una parte all’altra del campo, dove Lazaro o Candreva sfruttano l’intera larghezza. La densità in zona palla degli uomini di Semplici libera i ‘quinti’ per l’ultimo step della manovra. E proprio da un cross del numero 87, servito da Lukaku, arriva il gol del raddoppio, con la doppietta personale di Lautaro Martinez. Nella Spal, Cionek prende il posto dell’infortunato Strefezza, nel finale di una prima frazione a tinte esclusivamente nerazzurre. Il predominio territoriale dell’Inter, completa nel gioco, aggressiva per l’immediata riconquista del possesso ed efficace nel trasformarlo immediatamente in azioni pericolose, trova in Lautaro la sua arma migliore.

SECONDO TEMPO - Dopo un primo tempo di attesa e di tanta sofferenza contro un’Inter padrona del campo e dominante in entrambe le fasi di gioco, la Spal rientra sul terreno di gioco maggiormente propositiva, portando più uomini nella metà campo offensiva. A partire dalla costruzione dal basso nerazzurra, con Valoti-Petagna a dividersi il giro palla dei tre difensori, Valdifiori su Brozovic e Cionek-Reca aggressivi nel duello dei ‘quinti’. I padroni di casa perdono qualche distanza e, leggermente compassati, vengono puniti dall’iniziativa personale di Valoti. Colpita ‘inaspettatamente’, l’Inter torna comunque a produrre gioco, affrontando il ‘nuovo’ atteggiamento spallino con meno tocchi nel palleggio iniziale e una ricerca immediata della verticalizzazione per le due punte, protagoniste di continui movimenti lungo il fronte offensivo. Con Lukaku a svariare sul centro-destra e Lautaro ad attaccare la profondità (il tutto accompagnato da una grande gestione del pallone), gli uomini di Conte arrivano costantemente a manovrare nei pressi dell’area di rigore avversaria, con Brozo opzione a sostegno per una regia avanzata. Contro la densità ospite, il croato premia lo smarcamento laterale di Candreva e Lazaro, con Vecino e Gagliardini pronti a inserirsi negli ultimi 16 metri. Le mezzali nerazzurre, sulla costruzione dal basso spallina, si alternano nell’uscita sul centrale difensivo ‘libero’ dalla pressione di Lautaro e Lukaku. D’Ambrosio e Skriniar accompagnano, scalando rispettivamente su Kurtic e Murgia, e gli uomini di Semplici faticano a costruire azioni fluide. L’ingresso di Floccari per Valdifiori (con l’abbassamento di Valoti in mediana) aumenta il peso offensivo, alimenta il coraggio ospite nel proporsi in avanti, senza tuttavia tramutarsi in grandi pericoli per la porta difesa da Handanovic. Conte inserisce Biraghi per Lazaro e, nel giro di pochi minuti, completa le sostituzioni con Godin al posto di Candreva (D’Ambrosio passa a ‘quinto’ di destra) e Borja Valero per Gagliardini (lo spagnolo in cabina di regia, Brozovic sul centro-sinistra). Gli ultimi 10’ più recupero, nei quali la Spal passa al 4-4-2 - con il cambio Jankovic-Igor -, vedono i padroni di casa continuare la ricerca del doppio vantaggio, sempre appoggiandosi sul dialogo tra Lautaro e Lukaku. Tenendo lontana la sfera dalla propria area e conquistando, al fischio finale, una vittoria meritata. Che porta la Beneamata al primo posto in classifica, alla vigilia di una settimana ‘libera’. Al termine di un’altra settimana piena, che ha visto emergere ancora una volta la forza del gruppo. Ed esaltato il 10.

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Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 02 dicembre 2019 alle 11:10
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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