In vista di Inter-Juve, TMW ha intervistato Bruno Gentili, vicedirettore di Rai Sport e telecronista ufficiale della Nazionale di calcio italiana.

La sfida con l'Inter potrà servire a capire se la Juventus ha acquisito la maturità necessaria per essere la protagonista del campionato?
"Assolutamente sì, è l'esame più importante, è la prova del fuoco contro una squadra super navigata come l'Inter però una squadra che dovrà riscattarsi, quindi una sfida estremamente delicata dove nessuna delle due può perdere, anche per la forte rivalità che c'è accentuata dalle ultime vicende di calciopoli. Quindi sarà una sfida molto sentita. Fa un po' sensazione vedere che la prima in classifica, cioè la Juventus, si va a scontrare con una squadra sedicesima in classifica che è l'Inter, e questa è la cosa incredibile, è la cosa un po' stonata di questa sfida".

Il gioco dell'Inter continua ad essere lento favorendo così gli avversari e questo si ripercuote pesantemente sui risultati e sulla classifica. La gara con la Juventus stimolerà i nerazzurri ad invertire la tendenza?
"L'Inter stimoli ne ha avuti tanti, ma li ha falliti quasi tutti. Adesso questa partita per i nerazzurri è veramente "o la va o la spacca". E' vero è una squadra lenta, che dovrebbe giocare con maggiore velocità, però ha troppi problemi. Questa sfida mi sa un po' del nuovo corso che avanza rappresentato dalla Juventus e il vecchio, detto fra virgolette per carità, che non accetta di essere sul viale del tramonto che è l'Inter. I nerazzurri subiscono troppi gol, quattordici finora che è una cifra pazzesca in otto giornate, e segnano poco perché l'attacco non ha sbocchi. Forlan è infortunato, Zarate, è bravo, ma non segna mai, Milito non riesce a trovare lo smalto di una volta, Pazzini è un centravanti fortissimo, ma ha bisogno di ricevere palla al contrario di Matri, tra l'altro c'è anche questa sfida nella sfida con lo juventino che sta per tornare in Nazionale. Matri, che ha segnato tre volte nelle ultime due, è uno che i gol li inventa, mentre Pazzini ha bisogno di un compagno accanto che lo fornisca di assist. Sotto questo aspetto se andiamo a guardare lo stato della forma, degli uomini e della classifica francamente non c'è storia, ma si sa che questa partita è da tripla. L'Inter è una squadra vecchia, una squadra che ha un età media di trent'anni".

Inter-Juventus, il cosiddetto derby d'Italia, con i nerazzurri che si lamentano per i troppi rigori fischiati contro e i bianconeri che vogliono giustizia per gli scudetti revocati. Un clima che può facilmente sfociare in polemica?
"Sì sicuramente e ce ne saranno prima della sfida, durante e anche dopo. L'Inter si avvicina con questo fardello dei cinque rigori contro e francamente devo dire che dei cinque soltanto uno era chiaro, quello con il Novara, altri due discutibili e altri due non c'erano proprio. Quindi Moratti ha ragione, forse la società non ha più il peso politico di una volta perché mi sembrano troppi in otto giornate. Mi pare una sfida infuocata e speriamo che i veleni passino in secondo piano altrimenti, rischiano di ripercuotersi anche sul campo. Ranieri non è il tipo che sotto questo aspetto accende le partite, Conte è molto attaccato ai colori juventini, ha molta animosità, è un condottiero, è un tipo battagliero però insomma non credo che esca dai binari della correttezza e dell'equilibrio".

Sezione: News / Data: Sab 29 ottobre 2011 alle 13:45 / Fonte: TMW
Autore: Fabrizio Romano
vedi letture
Print