Intervistato in parallelo col collega milanista Diego Abatantuono, il noto cabarettista, tifoso nerazzurro, Enrico Bertolino parla al Corriere della Sera circa il momento no dell’Inter: “Soffro perché non si vedono gioco e risultati. Ma io sono un tifoso della vecchia guardia, ho anche patito per una sconfitta con il Lugano”. Sulle eventuali colpe dell’allenatore Walter Mazzarri aggiunge: “Dato che mi arrabbierei se mi suggerisse come dire una battuta, nemmeno io gli consiglio come allenare. Però bisognerebbe insegnare ai giocatori come mordere le balle agli avversari. Il secondo tempo con la Fiorentina è stato di una tristezza unica”.

Bertolino fa anche un appunto sull’ambiente: “Ci vorrebbe uno stadio come quello della Juve: San Siro, invece di essere pieno come la messa di mezzanotte a Natale, sembra la celebrazione delle 6 e un quarto”. Il comico non nasconde il proprio legame con Massimo Moratti, “con cui ho avviato in Brasile un rapporto di collaborazione fra gli Inter Campus e la mia fondazione Pititinga: da ragazzo giocavo nella sua villa di Imbersago, con Massimo che vestiva la numero 10”, e a proposito di Erick Thohir dice: “E’ arrivato in un momento complicato. Ormai siamo passati dalla standing ovation alla spending review; ora mi piacerebbe togliermi qualche soddisfazione come vincere l’Europa League. Chi la conquista può partecipare alla Champions, ma questa squadra non dà molte speranze”. Chiosa sul derby del 23 novembre: “Una volta lo scudetto si giocava sull’asse Milano-Torino, ora siamo costretti a gufare la Juve sperando che torni a livelli normali”. 

Sezione: News / Data: Mar 04 novembre 2014 alle 14:05
Autore: Christian Liotta
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