Quella di domani sarà una serata speciale un po’ per tutto il Torino, che ritrova il gusto delle grandi sfide ospitando l’Inter all’Olimpico. Ma sicuramente, per lui lo sarà ancora di più: perché ritroverà da avversario la squadra che lo ha lanciato e ha creduto in lui, proprio nel momento in cui stava per mollare tutto, che ne detiene la metà del cartellino insieme al Toro e che chissà, potrebbe anche difendere in un futuro nemmeno lontano. Non c’è dubbio: per Alen Stevanovic domani sarà una serata particolare. La serata forse più importante sin qui della sua carriera italiana, perché il giocatore 21enne serbo avrà contro l’Inter, la squadra con la quale ha debuttato in Serie A in quella sera di gennaio 2010, nella pazzesca vittoria contro il Siena, un 2-3 diventato 4-3 proprio nelle battute finali di gara.

Soprattutto, la società che proprio all’ultimo tuffo, come detto, ha evitato che un giocatore del suo talento potesse lasciare il calcio. Il suo passato turbolento è ben noto: la separazione dei genitori, il padre naturale mai conosciuto, la rabbia nei confronti della vita che Stevanovic ha trascinato anche sui primi anni di carriera, l’Inter come possibile ultimo provino dopo tanti test in giro per l’Europa senza esito. E’ Piero Ausilio a richiamarlo proprio poco prima che tornasse in Svizzera dalla madre: da lì arrivano la Primavera dell’Inter, la prima squadra con Mourinho, il primo passaggo al Torino con i dissapori con Lerda, poi l’esperienza nella Major League Soccer con Aaron Winter che lo plasma come uomo e lo aiuta a mettersi alle spalle rabbia e rancore e guardare avanti.

Da due stagioni Stevanovic difende i colori del Toro: l’anno scorso è stato protagonista della risalita in Serie A dei granata, un ritorno che i tifosi attendevano da tre stagioni, troppe per un club del blasone del Torino. Grazie a Giampiero Ventura, che ne fa uno dei perni offensivi del suo 4-2-4, Stevanovic parte benissimo, poi scende un po’ di rendimento ma restando comunque ad alti livelli, con tre gol in 36 presenze. Rischia ancora di rompere il giocattolo, Alen, quando diserta la festa promozione in polemica con Ventura che lo lascia fuori per il match decisivo. Toro e Inter si irritano, pensano anche di liberarsene; poi arrivano le scuse, il ricongiungimento, e anche il nuovo contratto con il club di Cairo fino al 2015.

Adesso, la sfida per Stevanovic si chiama Serie A: una stagione intera da vivere da protagonista, dopo il debutto così così col Siena e la buona prova col Pescara. Adesso per lui si prospetta un passaggio importante, quello con l’Inter, il club che comunque la si voglia vedere rappresenterà una parte fondamentale del suo percorso calcistico. E c’è da giurarci che gli stimoli per far bene non mancheranno: Stevanovic ha carattere, e domani vorrà senza dubbio mandare messaggi all’Inter: “Sono Alen, sono maturato, sono pronto per voi…”. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 15 settembre 2012 alle 13:00
Autore: Christian Liotta
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