JULIO CESAR 6 – Per lui, finalmente, una serata particolarmente tranquilla. L’attacco della Lazio non punge più di tanto, anche grazie al lavoro dei centrali Cordoba e Samuel. Molto attento nelle uscite in presa alta.
SANTON 6 – Torna nuovamente sulla destra dopo due turni di panchina e svolge il compitino alla perfezione. Non spinge come potrebbe e sale solo quando Figo gli chiede supporto, in compenso in difesa chiude bene su Del Nero, che lo punta costantemente. DAL 55’ VIEIRA 6 – Il suo ingresso, unito a quello di Crespo, dà più ordine alla squadra e le sue lunghe leve sono particolarmente eficaci in fase di sradicamento del pallone dai piedi avversari. Partecipazione al gioco non eclatante, ma significativa.
CORDOBA 6,5 – Rocchi e Zarate sono due pessimi clienti, entrambi corrono e puntano l’avversario cercando di infilarlo in velocità. Il colombiano però sfodera una prestazione molto positiva, senza lasciare varchi agli attaccanti che gli ruotano intorno. Con Samuel forma una diga insuperabile.
SAMUEL 6,5 – Come sopra. Anche l’argentino si dà un gran da fare per non concedere nulla al tandem biancoceleste, che si cerca e gioca spesso sul filo del fuorigioco. Molto bello un recupero nella ripresa sul lanciatissimo Rocchi. Il muro è tornato a ergersi davanti alla propria porta.
CHIVU 6,5 – Zarate gli gira intorno partendo dalla fascia e lo attacca ogni volta che può, cercando di sfruttare un passo decisamente più rapido rispetto al romeno. Chivu però se la cava molto bene e offre supporto ai compagni anche in fase offensiva, cercando di cambiare il gioco ogni volta che può.
ZANETTI 6 – Soffre tremendamente il primo tempo incolore della squadra, corre come sempre tanto ma spesso a vuoto. Ad ogni modo è sempre nel vivo dell’azione, peccato che non alzi mai la testa quando ha la sfera tra i piedi: spesso i compagni gli dettano il passaggio in profondità, ma il capitano si limita a scaricare il pallone al compagno più vicino.
CAMBIASSO 6+ - Non è nelle migliori condizioni ma la sua presenza in campo si fa sentire, eccome. È sempre nel cuore del gioco, non lascia mai scoperta la sua zona di competenza anche se è evidente che vorrebbe sganciarsi in attacco come ai vecchi tempi per cercare il colpo vincente.
MUNTARI 7 – Al di là del gol nella ripresa, gentile regalo di Ibrahimovic ma anche esempio di rara freddezza, il ghanese è il migliore del centrocampo nerazzurro sia nel primo che nel secondo tempo. Mourinho lo sposta su tutto il fronte della mediana e lui si destreggia bene, cercando i compagni anche con lanci da una parte all’altra del campo. La sua assenza a Napoli si è sentita, alla luce di questa prova efficace. DAL 75’ BURDISSO S.V.
FIGO 6,5 – Ormai insostituibile nel modulo Mourinho, unica ala affidabile nonostante le 36 primavere, nel primo tempo è decisamente il più attivo sul fronte offensivo, nonché il più produttivo. Scatta e difende il pallone, provando a servire in mezzo i compagni. Da Santon non ha molto aiuto e a volte è costretto a cercare l’uno contro due, con risultati altalenanti. Nella ripresa sparisce un po’, ma resta in campo per tutti i 94’ e questo è un successo.
MANCINI 5,5 – Criticarlo sarebbe come sparare contro la Croce Rossa, ma lui non fa molto per guadagnarsi la fiducia di tifosi, compagni e Mourinho. Se riuscisse a concretizzare sul rettangolo di gioco tutto quello che gli passa per la testa mentre gioca, sarebbe un fenomeno. Invece corre a vuoto, non si fa trovare al suo posto sulle sponde di Ibrahimovic e sbaglia i tempi degli inserimenti e dei cross. Inevitabile che alla fine il pubblico lo tratti in modo poco gratificante. DAL 55’ CRESPO 6 – Non tocca molti palloni, ma sono tutti preziosi. Merita la sufficienza solo per il fatto di entrare in campo e dare manforte a Ibrahimovic, togliendogli almeno un uomo dalle costole. Non è un caso se lo svedese trovi il gol poco dopo l’inserimento di Valdanito. Il pubblico apprezza moltissimo il suo impegno e lo sottolinea con applausi di grande stima. Peccato che tra un mese debba dire addio alla maglia nerazzurra, che ha sempre onorato.
IBRAHIMOVIC 7 – Prestazione enigmatica, giudizio enigmatico. Il suo primo tempo è da schiaffi, non tanto per gli errori e la scarsa intesa con Mancini e Figo, quanto per l’insofferenza mostrata, che lo elegge a simbolo di un’Inter mediocre. Va detto però, a sua discolpa, che Mou lo costringe a cantare e portare la croce da solo, abbandonandolo alle grinfie dei centrali laziali per tuto il primo tempo. Corretto il modulo, con una punta al suo fianco, anche lo svedese ne trae beneficio e, dopo aver zittito la curva per i fischi successivi a una palla persa, la zittisce una seconda volta con un gol da cineteca, quindi una terza con un assist strepitoso a Muntari per il 2-0. Il suo gesto, in perfetto stile “Bobo Vieri”, andrebbe censurato, perché il tifoso paga e ha il diritto di esprimere un parere. Ma non va dimenticato che dei 21 gol messi a segno quest’anno da Ibra, molti sono stati decisivi per mantenere i nerazzurri in vetta. Se poi lo svedese sente il bisogno di nuovi stimoli, i fischi dei tifosi sono stati sufficienti…
All. MOURINHO 6 – Per lo schieramento iniziale meriterebbe un 5, dal momento che ripropone la prima Inter senza capo né coda, quella del cocciuto 4-3-3 sterile e senza logica. Ci chiediamo perchP si ostini a lasciare solo Ibrahimovic a duellare con tutti i difensori avversari e affidi ai lanci lunghi per lo svedese (che non è una boa d’attacco) le azioni offensive dell’Inter. Per fortuna il tecnico portoghese è in grado di rimediare anche a partita in corso e l’inserimento di Crespo ne è la prova. A Verona Ibra non ci sarà, perché squalificato. Forse sarà meglio una sterzata tattica per non incorrere in ulteriori magre figure.
LAZIO: Muslera 6; Siviglia 6; Rozenhal 5,5; Radu 6 (dal 72’ Lichtsteiner 6); Kolarov 6,5; Brocchi 6+; Matuzalem 6,5; Ledesma 6; Del Nero 6,5 (dal 63’ Foggia 5,5); Rocchi 6,5; Zarate 7 (dall’85’ Kozak s.v.). All. Rossi 6
Arbitro Tagliavento 6
Assistenti Russomando 5,5; Lion 6
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