Gira e rigira, al di là di ogni valutazione tecnico-tattica, le sorti dell'Inter nella seconda parte della stagione dipenderanno sempre da lui: Mauro Icardi. L'attaccante argentino, dopo un avvio difficoltoso che lo ha addirittura messo in discussione con tanto di panchine di lusso (vs. Roma) o sostituzioni premature (@ Napoli), negli ultimi tempi è tornato a trovare la confidenza con il gol che ne ha caratterizzato tutto il 2015. In totale, Maurito ha messo a segno 22 reti condite da 7 assist nell'anno solare, portando a casa anche un titolo di capocannoniere nella scorsa stagione in coabitazione con Luca Toni. Numeri significativi per un centravanti di 22 anni, che ha solo margini enormi di miglioramento.

Bypassato il pericoloso periodo di involuzione realizzativa e tattica, l'ex Barcellona e Sampdoria è tornato a essere un punto di riferimento offensivo nell'Inter camaleontica di Mancini, che ha sempre respinto al mittente le illazioni sulla sua poca fiducia nei confronti del rosarino. "Agli attaccanti capitano momenti così" e "Icardi segnerà 20 gol in questa stagione" sono stati i mantra che l'allenatore ha usato per difendere il giocatore, che ha subito come molti altri compagni l'effetto turn over di queste prime 17 giornate di campionato, anche se per presenze è tra i nerazzurri al vertice. Se nel 2015 il mese top è stato maggio, con 4 reti (fondamentali per ottenere la corona di capocannoniere) e 3 assist, nell'attuale stagione è proprio a dicembre che Icardi ha racimolato il miglior bottino, con 3 gol, uno in più di settembre. Nel complesso, dei 22 centri nell'anno solare, 7 sono finiti nel tabellino di questo campionato e hanno portato in dote 9 punti in classifica per l'Inter. L'argentino è stato infatti decisivo nelle vittorie contro Chievo Verona, Bologna e Udinese (doppietta), mentre inutili sono stati i gol a Fiorentina e Lazio (in entrambi i casi sconfitte) e ininfluente (in termini fantacalcistici) quello del 2-0 nel poker al Frosinone. Finora, per il diretto inteessato solo un assist, quello a Perisic che è valso il pareggio contro la Sampdoria a Genova.

Restando nell'arco dell'anno solare, non c'è storia nel confronto con gli altri goleador nerazzurri. Rodrigo Palacio, secondo classificato, si è fermato a quota 12 (con molte presenze in meno, va sottolineato) e Fredy Guarin non è andato oltre le 6 realizzazioni. Un dominio che testimonia il ruolo centrale di Icardi nel progetto di Mancini, ma anche le preoccupazioni per i periodi di apparente involuzione. L'Inter, da Erick Thohir (che recentemente ha speso belle parole per il ragazzo) in giù, nutre grande fiducia nelle qualità di Maurito e anche per questo valuterebbe una sua cessione solo in caso di offerta significativa, non meno di 40 milioni di euro. A prescindere dall'arrivo del connazionale e coetaneo Jonathan Calleri, che prima eventualmente di prenderne il posto deve ancora dimostrare di meritare la maglia nerazzurra.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 01 gennaio 2016 alle 16:30
Autore: Redazione FcInterNews.it
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