Tantissime le curiosità cui ha risposto il direttore dell'area tecnica Marco Branca, nel corso di Prima serata, che è andata in onda su Inter Channel dalle ore 21. Edoardo Caldara e Roberto Scarpini, come di consueto, hanno riportato le domande dei tifosi nerazzurri e Branca non si è tirato indietro, dando vita a una lunga intervista in cui ha raccontato a tutto tondo se stesso e il suo operato.
Molti gli argomenti, a partire dall'importanza - per esempio - di avere uno stadio di proprietà: "Sono convinto di questo già da molti anni, credo che il nostro calcio sia indietro dal punto di vista della gestione economica molti anni rispetto ad altre leghe. Noi siamo penalizzati dal mancato introito dei proventi dallo Stato e dal mancato introito dei proventi del merchandising, perché non siamo tutelati da nessuna legge governativa. Credo che l'Uefa debba incentivare la privatizzazione degli stadi e incentivare la promulgazione di una legge a tutela del merchandising delle squadre", ha spiegato il direttore dell'area tecnica.
Si passa poi, ovviamente, a parlare di mercato, con Branca che riceve i complimenti da Stefano da Lamezia per il suo lavoro ma che viene anche interrogato sulla possibilità di vedere un giorno Lionel Messi in nerazzurro: "Non faccio altro che essere al servizio dei tifosi come Stefano, che amano la nostra squadra come la amiamo noi, noi che dobbiamo fare delle scelte. In questo sono facilitato da un grande presidente, da una grande tifoseria, da una filosofia di squadra: è un lavorare con passione. Per quanto riguarda Messi, credo che abbia dimostrato negli anni, con il suo comportamento e con le sue scelte, di un essere un giocatore che vuole continuare a giocare nel Barcellona. Noi abbiamo sempre apprezzato fin dai primi tempi quelle che erano le sue qualità tecniche, ma già dei primi tempi lui aveva fatto una certa scelta con la sua famiglia dimostrando anche riconoscenza nei confronti di un club che ha creduto in lui in un periodo non bellissimo della sua vita".
Ma come nasce un acquisto di mercato? Branca spiega che deve scoccare "una scintilla, dal punto di vista tecnico, personale e caratteriale: un giocatore deve piacerci molto per essere preso in considerazione. E ovviamente entra in gioco anche la passione e l'amore del nostro presidente per questa squadra, una passione e un amore che lo hanno portato a fare sacrifici enormi. E così, fortunatamente, negli ultimi anni abbiamo creato un gruppo di uomini da apprezzare non solo per valore tecnico, ma anche umano".
Da un altro tifoso, Enzo, viene poi chiesto al direttore dell'area tecnica dell'interesse nerazzurro per Nuri Sahin del Borussia Dortmund: "È un giocatore interessante, che seguiamo da tempo, che ha fatto molto bene quest'anno così come tutta la sua squadra. È una delle possibilità che poi valuteremo alla fine di questa stagione con l'allenatore e con il presidente, ma non ora: adesso siamo tutti concentrati su questo splendido ed emozionante finale di stagione, tutte le nostre energie devono confluire sulla squadra".
Inevitabile una domanda su Alexis Sanchez, con Branca che racconta: "Ho fatto una battuta un po' di tempo fa con i Pozzo, che conosco molto bene: ho detto loro che almeno una cena me la devono perché fino a ottobre-novembre di questa stagione Sanchez era un grandissimo talento ma con poca continuità di gol e giocate, mentre - da quando ci siamo visti in quel periodo con i Pozzo per parlarne un po' - è esploso ancora di più, credo di aver portato fortuna. Se ci si deve muovere su certe cifre di contanti potrebbe essere piuttosto difficile, se invece si fanno dei discorsi più ampi è un giocatore che sicuramente ci piace".
A Branca è stato chiesto anche dell'interesse nerazzurro per Gareth Bale: "La prima volta che ho parlato con il presidente del Tottenham di Bale è stato tre anni fa, ricevendo una risposta che è stata confermata due anni fa e poi un anno fa, cioè che non voleva parlare del ragazzo perché Bale stava bene lì. Poi, dopo tre anni, ci sono delle valutazioni diverse ora, perché Bale ha confermato di essere un grande giocatore, e inoltre questo momento storico del calcio mondiale e nostrano fa sì che probabilmente sarà difficile pensare a lui".
Da Bale a Riccardo Montolivo, un'altra domanda di mercato per Branca, che risponde così: "È in scadenza di contratto, è un ottimo giocatore ma per le valutazioni tecniche faremo con calma". E poi ancora un altro nome, quello di Arjen Robben: " E a chi non piace Robben? - risponde Branca -. È un giocatore spettacolare, molto tecnico, molto veloce, che ha dei colpi fuori dalla norma, che ha solo avuto nella sua carriera l'handicap di numerosi infortuni ma sul resto non si può discutere come giocatore".
Dai nomi di mercato ai complimenti per chi con Branca fa il mercato, il direttore sportivo Piero Ausilio: "Fa un lavoro davvero ingrato - spiega sorridendo il dt -, perché come ho detto tempo fa lo fa doppio, perché si occupa con un occhio vigile del settore giovanile e poi è al cento per cento con la prima squadra, nel nostro mercato, nella nostra gestione. È ammirevole per il lavoro che fa, con molta passione e competenza. Sono davvero soddisfatto di lavorare con lui".
A Branca viene poi chiesto se l'intenzione, ora, sia quella di continuare a italianizzare la squadra: "Noi non ci siamo mai posti l'annoso problema che si ponevavo gli altri, parlando di noi, di italianizzare la squadra, abbiamo sempre privilegiato le scelte tecniche. Per i giocatori italiani ci sono, tra l'altro, spesso delle valutazioni maggiorate rispetto a quella che è la qualità che uno può trovare all'estero. Il fatto di aver preso un po' di tempo fa la metà di Emiliano Viviano e quest'anno due giocatori della Nazionale, avendo già Davide Santon, è comunque stata solo una scelta tecnica".
Un tifoso chiede a il dt anche se si è mai trovato male nel rapportarsi, in termini di mercato, con un allenatore: "Direi che non mi sono mai trovato male con nessuno, nel senso che mi sono trovato bene, perché al 99% ci sono sempre state le stesse idee e per quanto riguarda l'un per cento rimanente non mi sono mai tirato indietro nel dire cosa pensavo, e tutto è sempre stato detto e fatto per il bene della squadra".
A Branca viene poi chiesto come è cambiato il modo di fare mercato nel post Calciopoli: "Quello che è stato quel periodo - risponde Branca - non riguardava prettamente la parte del fare mercato, il raggio d'azione di quello che è stato quel periodo era tutt'altro, perché era più diretto al mondo sportivo, non al mondo della costruzione della squadra".
Una domanda, poi, sul futuro di Wesley Sneijder, che voci di mercato danno nel mirino di big straniere: "È normale che si parli dei nostri giocatori come di obiettivi di altre squadre, perché stanno facendo molto bene, hanno fatto un'annata strepitosa e la stanno facendo anche quest'anno".
Da Sneijder a Mario Balotelli: un tifoso chiede se il suo potrebbe essere un ritorno possibile. "Nel calcio non si può mai dire di no, in questo momento non ci stiamo pensando minimamente ma nella vita sportiva, calcistica, non si può mai dire di no".
Con il derby ormai alle porte, inevitabile per il dt sottoporsi anche a una domanda sulla sfida di sabato e su quanto possa essere decisiva ai fini dello scudetto: "Dire se questo derby può decidere o non decidere lo scudetto non è corretto, il derby è una partita talmente affascinante indipendentemente dalla classifica che si deve sempre giocarlo per vincere", spiega Branca.
Ricevendo ancora complimenti per il suo operato, che combacia tra l'altro con anni di grandi vittorie, il dirigente nerazzurro ha poi dichiarato: "Provo ovviamente una grande soddisfazione professionale e sentimentale pensando a tutto quello che abbiamo vinto negli ultimi anni, ma questo accresce ancora di più il mio senso di responsabilità per continuare su questi livelli".
A Branca viene poi chiesto come mai, secondo lui, Giuseppe Rossi non è ancora stato preso da una squadra italiana e se a lui questo giocatore piace: "A me piace, è un ottimo giocatore, con ottime doti tecniche, ed è anche lampante che sia un ragazzo a posto".
Come funziona il lavoro degli osservatori? Anche questo emerge nel corso dell'intervista in onda su Inter Channel: "Noi abbiamo un gruppo di osservatori abbastanza nutrito, di 16-18 persone, e li mandiamo in giro scegliendo le partite, scegliendo le squadre, scegliendo i giocatori tra le mille segnalazioni. Spesso gli osservatori vengono mandati anche agli allenamenti e quando siamo particolarmente incuriositi il nostro uomo sta anche 15-20 giorni a seguire un calciatore".
Un tifoso, Andrea, chiede poi a Branca di Andrea Ranocchia, difensore nerazzurro futuro della Nazionale, per poi suggerire la necessità di un interessamento per Davide Astori: "Andrea è già il presente della Nazionale, sta a lui mantenere con le sue prestazioni il futuro nella Nazionale e nell'Inter. Quanto ad Astori, è un ottimo giocatore, ma non ci abbiamo mai pensato".
Al dirigente nerazzurro viene infine chiesto quale sia la qualità più importante per un direttore tecnico: "Essere fortunato, e poi un po' di capacità certo non guasta...", chiude Branca sorridendo.
Autore: Fabrizio Romano
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