L’ultimo della lista è stato Marko Livaja, che giovedì, nella serata di Europa League contro il Rubin Kazan, ha avuto anche la grande opportunità di debuttare come attaccante titolare disputando una gran bella prova, coronata dal gol del momentaneo 1-1, prova che potrebbe anche valergli la riconferma nel match di campionato contro il Siena Ma quello dell’attaccante classe 1993 proveniente dall’Hajduk Spalato non è che l’ultimo esempio di una graduale introduzione di una nuova tendenza in casa Inter: quella che prevede l’inserimento progressivo, e non dispersivo, dei ragazzi del vivaio nerazzurro nella prima squadra, allo scopo di far assaggiare loro quello che è il calcio dei grandi.

Sia chiaro: pretendere da subito un’Inter fatta per la maggior parte da ragazzi inesperti o quasi è francamente impossibile. Ma Stramaccioni, il cui curriculum a livello giovanile lo conosciamo bene tutti, è tutto fuorché sprovveduto. E soprattutto, è uno che sa bene chi può dargli cosa e quando: nessun inserimento di massa, dunque, ma nemmeno solo apparizioni di pochi minuti sparse qui e là magari solo a risultato ampiamente acquisito per il gusto di regalare una piccola gioia al ‘bimbo’ di turno. Ma inserirli al momento giusto dando loro le responsabilità giuste per quella determinata situazione. Quelli di Juan Jesus e Livaja, i ragazzi che si sono visti in campo dall’inizio nelle ultime partite dell’Inter, non sono che gli ultimi esempi.

Stramaccioni ha inserito il brasiliano classe 1991 nel match di Torino allo scopo di limitare Bianchi con la sua fisicità, missione ampiamente compiuta. Così come quella del croato che ha saputo assolvere in maniera pressoché ottimale i compiti di uomo in grado di far rifiatare Milito, tentando magari di proporre alcune soluzioni diverse alla fase offensiva. La filosofia è quindi abbastanza chiara: affidarsi ai ragazzi se questi garantiscono di poter rispondere presente nel momento in cui vengono chiamati in causa. E chissà che domani non possa toccare questo compito, a match col Siena in corso, anche a Matteo Bianchetti e Alfred Duncan, inseriti nell’elenco dei convocati (col ghanese che ha anche avuto l’onore di un breve cameo a Pescara).

Senza contare Ibrahima Mbaye, il difensore classe 1994 che abbiamo visto ben figurare nelle amichevoli estive e che Strama tiene sempre in grande considerazione. E per chi è appena uscito e non ha potuto trovare subito spazio nell’Inter dei grandi, c’è stata l’opportunità di esprimersi in altre squadre: l’esempio lampante è Samuele Longo che ha timbrato già volte il cartellino del gol con l’Espanyol. Ma tanti altri nomi si possono fare, ad esempio quello del pupillo di Paolillo Lorenzo Crisetig che per la verità sta vedendo poco il campo con lo Spezia, meno ad esempio del suo ex compagno di Primavera Simone Benedetti che è diventato un perno della difesa di Michele Serena. E intanto dal vivaio continuano a spuntare come funghi nomi interessanti…

Il lavoro quindi prosegue, la rampa di lancio è sempre occupata. In attesa magari di vedere quelle tanto anelate squadre B che potrebbero rappresentare davvero un’anticamera ideale per agevolare l’impatto dei baby nel calcio che conta…

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 22 settembre 2012 alle 19:15
Autore: Christian Liotta
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