Il gol nel Derby di Milano di otto anni fa (24 febbraio 2013) ha cambiato la vita calcistica dell'ex nerazzurro Ezequiel Schelotto, creando premesse che, purtroppo per lui e per il popolo nerazzurro, non si sono poi concretizzate. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport il laterale argentino ha parlato così delle sue sensazioni sulla stra cittadina fra Inter e Milan e sul suo vissuto a Milano: "Segnare in quel derby è stata un'emozione incredibile: venivo da un momento complicato e penso di esermi meritato una gioia del genere. Fra parenti, amici e colei che oggi è mia moglie si è creato il contesto perfetto per fare qualcosa di storico. Quando Stramaccioni mi ha detto di scaldarmi il fiato si è letteralmente fermato. La riconferma? Inutile starci troppo a pensare adesso, la vita va avanti.  La dirigenza di allora, in ogni caso, non si è comportata benissimo, mi ha trattato come se fossi il capro espiatorio di una situazione che non andava. Una cosa cui tengo molto è il rispetto e purtroppo in quell'anno all'Inter è andata male a tutti. 

Inter-Milan, rispetto agli altri derby, è una gara diversa, in grado di darti emozioni uniche. Lo vedrò naturalmente e tiferò nerazzurro. Oggi sono sorpreso di vedere Conte sulla panchina nerazzurra, al tempo lo si vedeva come un forte rivale. Ma penso e spero che possa vincere lo scudetto, non solo il derby. Sta davvero costruendo una squadra forte ed è un grandissimo tecnico. Lautaro è passato da promessa per il futuro a certezza del presente: continuando così può diventare fra i migliori al mondo. Hakimi, poi, è un giocatore impossibile da fermare, mi sorprende la scelta del Real Madrid di non puntare su di lui. Il mio preferito tuttavia, rimane Lukaku, il giocatore più forte all'Inter a mio modo di vedere. La sorpresa di oggi? Può essere Eriksen, che sta trovando continuità". 

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Sezione: Focus / Data: Dom 21 febbraio 2021 alle 11:38
Autore: Stefano Carnevale Schianca / Twitter: @SchiancaStefano
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