Con o senza Mauro Icardi. Oggi, complice le non perfette condizioni di Eder (affaticato dopo gli sforzi contro la Juventus), Maurito dovrebbe ritrovare una maglia da titolare, ma i dati Opta sottolineano come l'Inter abbia vinto il 47,8% delle gare giocate con lui titolare (11 su 23) e il 75% senza (3 su 4). L'argentino deve crescere, dentro e anche fuori dal campo. Lo spiega la Gazzetta dello Sport: "La crescita di Mauro passa anche dai suoi comportamenti nello spogliatoio, da quanto la sua leadership vada oltre la fascia stretta intorno al braccio - si legge -. Guardando il lato positivo della situazione, ricordiamo come Icardi pur non saltando di gioia abbia compreso la panchina di mercoledì. Fino a qualche mese fa non sarebbe successo. Quando Mancini lo lasciò in panchina contro la Roma e contro il Napoli in Coppa Italia, non nascose il disappunto. Nel derby del 31 gennaio e nella sfida contro la Juventus di mercoledì, ha reagito da persona più matura. Da capitano. Perché lui tale si sente e se potesse scegliere lui non cambierebbe la maglia dell’Inter con nessun’altra. Ecco perché su questo livello è difficile pensarlo lontano dal mondo interista. Solo uno con sangue nerazzurro nelle vene potrebbe convincerlo a lasciare questo lato del Naviglio. Come José Mourinho (Manchester United) e Diego Simeone (Atletico Madrid), tanto per fare due esempi di chi ha cercato, recentemente o meno, un contatto con l’Inter e Icardi. Serve l’offerta giusta per convincere il primo soggetto (non meno di 40 milioni di euro), serve il progetto giusto per convincere il secondo". 


 

Sezione: Focus / Data: Dom 06 marzo 2016 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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