L'Hall of Fame del Calcio Italiano accoglie Alessandro Altobelli, un altro dei protagonisti dell'indimenticabile Mundial 1982. Da Bergomi a Cabrini, da Tardelli a Paolo Rossi, passando per Zoff, Antognoni, Oriali ed Enzo Bearzot, Spillo ritrova tanti compagni dell’avventura più emozionante della sua carriera: "Ricevere questo premio  è una bella sorpresa e una grande soddisfazione - ammetto l'ex attaccante dell'Inter e degli azzurri a Figc.it -. Non è da tutti entrare a far parte della storia del calcio italiano, servono sacrifici e bisogna farsi trovare pronti nei momenti cruciali. Devo ringraziare tutti i compagni di squadra dell’Inter e tutti i grandi campioni con cui ho avuto la fortuna di giocare in Nazionale".

Il gol nella finalissima contro la Germania. 
"Avevo giocato una ventina di minuti anche in semifinale perché Ciccio (Graziani, ndr) si era fatto male, quando ho visto che in finale è caduto a terra e si teneva la spalla mi sono immediatamente tolto la tuta, non ho dato a Bearzot nemmeno il tempo di ragionare. Cercavo quel gol, ero sicuro dei miei mezzi ed ero in forma. Quando ho segnato ho solo pensato che avevamo chiuso la partita, che come disse Pertini in tribuna ormai non ci avrebbero preso più. Solo più tardi, a mente fredda, ho realizzato davvero cosa avevo fatto, anzi cosa avevamo fatto".

Paolo Rossi.
"Nelle prime partite, quando non riusciva a segnare, tutti lo attaccavano. Io sapevo che non avrei mai giocato perché Bearzot era calcisticamente innamorato di lui. Gli dicevo ‘Paolo, stai tranquillo, vedrai che il gol arriverà’. Ne sono arrivati tre tutti insieme e non si è più fermato. Ci ha fatto vincere il Mondiale, dando ragione a Bearzot e a noi compagni di squadra, che lo abbiamo aiutato in tutti i modi".

Il legame indissolubile con ll’Inter, dove tra il 1977 e il 1988 ha collezionato 466 presenze, realizzando ben 209 reti e vincendo uno Scudetto e due Coppe Italia.
"Dopo il secondo anno a Brescia mi volevano tutti: Milan, Juventus, Inter. La fortuna volle che il presidente del Brescia era Francesco Saleri, tifosissimo dell’Inter. Fu lui ad accompagnarmi a Milano per la firma". 

I tanti campioni sfidati. 
"Ho giocato con Maradona, Platini, Falcao, Boniek, Junior. Ogni tanto sfoglio gli album Panini degli anni Ottanta e torno a quei tempi. Che tempi! Il compagno più forte che ho avuto è stato Beccalossi, era un genio del calcio. Ed è incredibile che non sia mai stato convocato in Nazionale. I difensori più difficili da superare Gentile e Vierchowod. Quanto dovevo affrontare Pietro dormivo poco la notte, ma per lui era lo stesso". 

Chi assomiglia ad Altobelli nel calcio di oggi?
"È un’epoca diversa, faccio fatica a fare dei confronti. Lautaro Martinez e Lukaku? Diciamo che ero un buon mix di tutti e due. Ero veloce, calciavo bene con entrambi i piedi e di testa dicevo la mia. Non ero un fenomeno, ma sapevo fare tutto".

L'Inter di oggi.
"Nelle gare da dentro o fuori l’Inter è più forte, quando c’è un obiettivo di lunga durata fatica. E poi dice tutto la canzone: ‘Pazza Inter amala’. È una squadra che può battere qualunque avversaria e che non vince facilmente nemmeno con l’ultima in classifica. Un po’ ci assomigliamo, forse non è un caso che ci siamo sposati…". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Gio 27 aprile 2023 alle 12:54 / Fonte: Figc.it
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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