Erick Thohir non si ferma un attimo. Nella sua vita non c'è solo il calcio, è pur sempre un uomo impegnato nel vasto mercato delle telecomunicazioni. Proprio durante un convegno sulla telefonia mobile, tenutosi all'Holiday Inn di Bandung questa mattina, il presidente nerazzurro ha rilasciato nuove dichiarazioni: "Zanetti sperava che io andassi a vivere a Milano? Purtroppo vivo in Indonesia, il mio popolo è lì. Per l'impegno a Milano ho detto che sarò lì quattro volte l'anno almeno, ma questo non significa che il mio impegno sia minore. Il fatto che io non sia a Milano ogni settimana non significa che non guardi la partita o che non soffra per i risultati o che non ci sia un confronto continuo sul management. Ogni giorno abbiamo riunioni in videoconferenza, Skype ecc".

Inevitabile l'ennesimo accenno al calciomercato: "Non saranno mai miei decisioni, saranno sempre decisioni prese in collettivo. Non sono io a decidere chi dobbiamo comprare. Ok, voglio Nainggolan, ma solo se sono tutti d'accordo con l'acquisto. Non vorrei mai prendermi la responsabilità di un acquisto sbagliato. Anche il ds Ausilio l'ha detto: ci incontreremo e valuteremo insieme cosa fare sul mercato. La mia battuta su Messi? Mi chiesero se mi piaceva, io dissi che dovevo parlare con i miei dirigenti e che avremmo deciso insieme. Vale per tutti i calciatori, non solo Messi. Se mi chiedete se voglio qualche giocatore, la mia risposta sarà sempre la stessa: dobbiamo decidere insieme, tenendo d'occhio sempre il bilancio".

Sulla possibilità che l'Inter possa svolgere una tournée in Indonesia: "Sicuramente ne faremo una ogni anno, decideremo poi se sarà negli Stati Uniti o in Asia. La situazione politica dell'Indonesia non è semplice, quindi credo che sia difficile possa essere lì. Sarà quasi sicuramente in Asia, ma non credo in Indonesia".

Gli viene chiesto ancora di Zanetti, giocatore che evidentemente in Indonesia ha stupito tutti con il suo recupero lampo dalla rottura del tendine d'Achille: "E' stato il primo giocatore che ho incontrato a Milano e credo che sia un grande esempio per i giovani, non solo all'estero ma anche qui in Indonesia. Nonostante abbia 40 anni ha ancora una grandissima disciplina, si allena in modo fantastico, segue un'alimentazione corretta, non assume droghe, alcool, non va in discoteca. Fa la vita che tutti gli atleti dovrebbero fare, a 40 anni ne dimostra almeno 10 di meno".

Una chiosa inevitabile sullo stadio: "Mi sono impegnato a realizzarlo per il DC United - ha ammesso -, lì abbiamo già incontrato il governo e siamo ad uno stato già avanzato. Per quanto riguarda l'Inter, stiamo ancora studiando la soluzione migliore. Non so se sia meglio San Siro o un nuovo stadio, per ora posso dire che vorremmo uno nuovo stadio ma non c'è ancora nulla di concreto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 26 novembre 2013 alle 10:31
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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