Alla vigilia di Sassuolo-Inter, match sempre particolare per lui, Andrea Pinamonti, attaccante di scuola nerazzurra ceduto quest'estate ai neroverdi emiliani, si racconta a tutto tondo in un'intervista al quotidiano La Repubblica: "A casa siamo sempre stati interisti", spiega la punta trentina, che aggiunge: "Mio papà è sempre stato un appassionato: prima che nascessi andava in curva a vedere l'Inter, un bel viaggio da casa. Mi portò a San Siro che ero piccolissimo, non ricordo nemmeno la partita".

Ritrova l'Inter: l'ha affrontata 7 volte, 7 sconfitte. Sfortuna?
"No, sono forti. Proveremo a cambiare il vento".

Ma ce l'ha un po' con Antonio Conte che due anni fa la fece giocare poco?
"Quando arriva la domenica e non giochi, rosichi. Ma capivo chi avevo davanti. Anzi, Conte lo devo ringraziare, sono cresciuto tanto quell'anno. A gennaio avevo chiesto al mister di poter andare via, lui è stato sincero, mi ha detto: non posso dirti che sarai titolare, ma voglio che tu stia qui, i benefici li vedrai in campo. Ho dovuto mangiare tanta merda... Ma ho avuto la soddisfazione dello Scudetto, che sento molto mio perché sono cresciuto lì da quando avevo 14 anni. E a Empoli ho visto che riuscivo ad applicare le cose imparate allenandomi contro i difensori dell'Inter".

Però di tempo ne ha perso: nel 2018 Mancini parlava di lei per la Nazionale. Oggi aspetta ancora l'esordio.
"Ero l'unico del '99 già in Serie A, gli altri erano in Primavera o in B, era normale si parlasse di me. Ma la Nazionale è un obiettivo ancora valido. Ho 23 anni, no?".

L'ha penalizzata finire nella logica delle plusvalenze?
"No. Col mio agente ho sempre cercato la soluzione migliore per crescere. Se fuori c'erano altre questioni, plusvalenze e cose varie, erano tra le società. Ma il nome era il mio, le critiche arrivavano a me".

Ha letto cose che le hanno dato fastidio?
"Quando sei dentro non ci fai più caso. Non mi dà fastidio se mi danno 4 in pagella o se dicono che 20 milioni per Pinamonti sono troppi. Ma a volte leggo cose scritte o dette con cattiveria. Non capisco questa frustrazione e non leggo".

Il Sassuolo ha lanciato Scamacca e Raspadori. Ha pensato "lì faccio il salto"?
"È vero, il Sassuolo sta sfornando calciatori e ha una visione a livello europeo. Ma se sto qui è per continuare a fare quello che ho iniziato l'anno scorso: giocare tanto e fare tanti gol. Quello che succederà non possiamo saperlo, ma non sto qui per andare chissà dove tra poco tempo".

Sezione: Copertina / Data: Ven 07 ottobre 2022 alle 21:55
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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