Enrico Preziosi, numero uno del Genoa, ha parlato alla Gazzetta dello Sport dopo la lunga serie di casi positivi che ha colpito il suo club.

Presidente Preziosi, qual è il suo stato d’animo oggi?
"Mi sento un po’ mortificato. Ditemi, chi mai se lo sarebbe aspettato? Siamo sempre stati attenti e scrupolosi nell’applicazione delle norme, non avevamo avuto alcuna positività, e adesso sta succedendo tutto questo. È qualcosa che ci fa pensare, ma il mio primo pensiero, e ciò che ora più di ogni altro aspetto mi sta a cuore, è che i giocatori del Genoa restino asintomatici e che nessuno abbia conseguenze, così come è successo e accade per tante persone, siano sportivi e non".

Sabato è in calendario l’anticipo al Ferraris con il Torino.
"Sappiamo che sopra ogni cosa esiste la regola del buon senso e che in queste condizioni la partita non si può giocare. Anche perché ai più sinora è sfuggito un aspetto che reputo invece fondamentale: a parte l’elevato numero di giocatori del Genoa positivi, noi non possiamo neppure allenarci con quanti sono invece negativi. Vedremo poi di trovare una data del recupero che possa stare bene a tutti".

Presidente, esiste un problema di chiarezza delle norme a suo giudizio? In altri Paesi europei è stato codificato ed è ben noto il numero di tesserati disponibili necessari per potere giocare un partita.
"Non credo proprio che si possa parlare di una cosa del genere. Qui stiamo facendo riferimento ad un fatto straordinario, con quattordici tesserati, di cui dieci giocatori, che sono positivi. Andiamo oltre quello che può essere previsto da un protocollo. Intendo dire che se pure fossimo in Germania, e faccio un esempio a caso, questa partita non si potrebbe giocare, perché sarebbe impossibile sostituire dieci giocatori di cui nove sono titolari. Qui l’unico protocollo si chiama buonsenso, e non penso che faccia scandalo o possa nascondere degli alibi il fatto di non giocare una gara di campionato in queste condizioni. Spero che recupereremo in fretta e che, ripeto, sia un caso isolato. Adesso aspettiamo notizie da Napoli, mi auguro che tutti i loro tesserati siano negativi".

La vostra situazione non ha una spiegazione logica, però.
"Mi sembra tutto sconcertante, non eravamo preparati a questo. È un fatto straordinario che riguarda il Genoa in primis, ma di riflesso tutto il mondo del calcio. Per evitare di correre rischi forse bisognerebbe giocare in un monastero e non uscire mai...".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 30 settembre 2020 alle 11:52 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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