Lunga intervista concessa da Ramon Diaz, attaccante dell’Inter dei record, ai microfoni di Tuttosport. L’ex bomber sabato sarà a Milano per il derby:

Da quanto tempo non veniva a San Siro?

«Beh, davvero da tanti anni anche perché in passato, allenando, non potevo lasciare l’Argentina. Ora mi sono preso un po’ di tempo e voglio far vedere al mio Emiliano, uno che sa bene cosa rappresenta Boca-River, com’è l’atmosfera del derby di Milano».

Già. Nell’anno dello scudetto Trapattoni, nella stracittadina d’andata, le ha però preferito a sorpresa Fanna.

«Eh, me lo ricordo... Per fortuna ha fatto gol Aldo (1-0, 11 dicembre 1988, ndr). Con Serena quell’anno abbiamo davvero fatto tanti gol: eravamo una coppia perfetta».

Dica la verità: è ancora arrabbiato col Trap per non aver giocato quello storico derby?

«No, no, è passato tanto tempo... Però il ritorno l’ho giocato e abbiamo pareggiato (0-0, il 30 aprile 1989, ndr). Piuttosto, dal Trap ho imparato tanto come allenatore».

La prima regola?

«Che prima di perdere... è meglio pareggiare - E giù una bella risata - scherzi a parte, il Trap è un grande maestro per disciplina tattica, per cultura del lavoro e perché sa responsabilizzare i propri giocatori».

Differenze con Boca-River?

«Sono derby simili per la passione che creano in città. A Buenos Aires si ferma tutto: pensi che tra dieci giorni ci sarà il derby in semifinale di Copa Sudamericana e già non si parla d’altro».

Se la chiamasse l’Inter?

«Sarebbe un piacere allenarla: ho esperienza e so cosa vuol dire gestire una squadra competitiva che vuole sempre giocare per vincere. E so come come si fa a vincere. Come dimostra la mia carriera».

L’Inter non sta passando un gran momento: Thohir ha esonerato Mazzarri e preso Mancini...

«Sono convinto che presto ritorneranno in alto. Quando hai disciplina e cultura del lavoro i risultati arrivano sempre: l’esempio è la Juventus, l’hanno mandata in serie B e, dopo pochi anni, è tornata a vincere».

Icardi in Nazionale non ha ancora sfondato. Come lo spiega?

«È giovane, sta crescendo molto rapidamente e anche lui avrà la sua opportunità se continua a fare bene come sta facendo all’Inter».

Palacio invece è tornato a pezzi dal Mondiale.

«È stata dura per lui: in finale poteva segnare e non ci è riuscito poi è tornato in Italia ancora con problemi fisici. Però Palacio ha sempre segnato tanto, gli basterà un gol per sbloccarsi e per tornare l’attaccante che tutti conoscono». 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Mar 18 novembre 2014 alle 10:48 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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