Alvaro Recoba e Bobo Vieri hanno condiviso più di un'avventura insieme con la maglia dell'Inter. Così l'uruguaiano è passato a trovare il vecchio compagno d'attacco in occasione della sua Bobo Summer Cup, rilasciando anche alcune dichiarazioni sull'attualità del mondo nerazzurro. Queste alcune sue parole rilasciate a gazzetta.it: "Ho sentito Godin al telefono nei giorni scorsi. Avremmo voluto incontrarci, ma i tempi non coincidono, l’Inter poi ora è in Asia. Peccato, ci sarà modo in futuro. Vengo spesso in Italia. E’ carico, motivato. Chi è Godin? Un giocatore forte, molto forte. L’ho avuto come compagno in nazionale nell’ultima parte della mia carriera. E già si vedeva la personalità del campione. Un tipo tosto, con la garra, come diciamo noi. Un difensore uruguaiano a 360 gradi. E’ stato leader nell’Atletico Madrid e in Nazionale. E ha mostrato carattere da vendere anche scegliendo l’Inter. A Madrid era un dio, poteva vivere di rendita fino a fine carriera senza particolari pressioni. Insomma, ha lasciato un porto sicuro per scegliere un progetto nuovo, in un club oltretutto in fase di ristrutturazione e che ha bisogno di vincere subito. Pressione a mille e grande concorrenza anche in difesa con i vari Skriniar, De Vrij e altri. Questo è Godin. L’Inter ha preso un condottiero che ha ancora molto da dare. E’ uguale a Montero, stessa pasta, e sono certo che Diego sarà onorato di questo paragone. Penso anche a Lugano, altro guerriero e leader là dietro. E oggi è già pronto il loro erede: José Gimenez dell’Atletico Madrid".

Recoba parla anche del suo rapporto con l'Inter, che cerca di seguire quando può: "L’Inter è stata gran parte della mia vita. Mi informo sempre del risultato, e quando posso la guardo in tv. Faccio parte anche delle Legends, messo sotto contratto da Toldone (Francesco Toldo, ndr). Diciamo che ai tempi ho avuto l’intelligenza di andare via prima che si iniziasse a vincere tutto (ride). Ma quando l’Inter ha trionfato in Champions League, io ero la persona più felice del mondo. Pensavo al popolo nerazzurro, a Massimo Moratti, alla sua famiglia. Il mio è un sentimento sincero. E oggi che ci sono due uruguaiani in nerazzurro sono ancora più felice. Vecino? Ero sicuro che avrebbe fatto bene in Italia. Le sue caratteristiche sono perfette per il calcio italiano. Da noi un certo tipo di giocatori fanno più fatica perché si gioca nel breve, la palla corre meno e i campi sono poi spesso un disastro. Inseriti invece in un altro contesto... Matias ha passo, gamba, carattere e fisico, è poi molto intelligente tatticamente. E’ un bravo ragazzo, umile. In pochi pensavano che avrebbe fatto così bene all’Inter, segnando anche gol pesantissimi".

Tempo di ricordi, come i migliori in nerazzurro: "Il 3-2 in rimonta alla Samp ai tempi di Mancini allenatore e il 3-1 su punizione alla Roma nel 2002 perché quella sera pensavamo di aver fatto lo scatto-scudetto decisivo. La doppietta all'esordio e il gol da centrocampo all'Empoli? Ma lì ero giovane e incosciente (ride). Parlo di emozione forte al momento, non dell’importanza dei gol. Perché tirai io contro il Brescia con Ronaldo e Djorkaeff in campo? Forse perché avevo appena segnato con una bomba da 30 metri. Non si avvicinò nessuno alla palla. Anzi, al 90’ ci diedero un’altra punizione al limite dell’area, la posizione era per un destro, dunque per Ronaldo senza discussioni. Eppure Ronie si avvicino e mi chiese il permesso di batterla. Mi disse: ‘Chino, ti dispiace se tiro io?’. Roba da matti. All’inizio lo guardai stranito. Poi gli dissi: ”Secondo te? Ci mancherebbe altro!”. Rido ancora quando ci penso".

A proposito di Vieri, recentemente ha ammesso che il 50% dei suoi gol lo deve proprio al Chino Recoba: "Bobo è un amico vero, ci siamo ritrovati dopo un po’ che non ci si vedeva. E’ un ragazzo di cuore, perbene, generoso. Davanti era un animale. Un voto al tridente Recoba-Vieri-Ronaldo? Dieci!".

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Sezione: Focus / Data: Dom 21 luglio 2019 alle 21:06
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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