"Il momento è delicato e non si può spiegare solo con un episodio girato in un modo piuttosto che un altro o in un blackout dopo una rete subita. Simone Inzaghi lo sa, lui per primo lo sa. C’è un dato che racconta tanto, per definire i contorni nerazzurri: nello scorso campionato l’Inter ha perso quattro partite, ora siamo già a quota due, cosa che nelle prime cinque giornate – considerati gli ultimi 20 anni – era accaduta solo tre volte". La Gazzetta dello Sport prova ad analizzare i difetti di questa Inter che stenta a decollare. Un avvio di stagione tra alti e bassi che non può soddisfare nessuno. "Da migliorare c’è tanto, per il tecnico è uno dei momenti più complicati sotto la sua gestione. Ma non c’è il tempo, perché mercoledì c’è il Bayern, che è un po’ come il cliente che arriva al ristorante quanto la cucina sta chiudendo, per la “gioia” dei camerieri".

Tanti i nodi da sciogliere. "Gli ingressi di Dzeko e Mkhitaryan sono sembrati tardivi, per come da soli sono quasi riusciti a riprendere un derby straperso: anticipare quelle decisioni sarebbe stato più logico - si lege -. In generale, specie in alcuni big, l’atteggiamento in campo è poco umile: l’Inter ha perso la fame che l’aveva accompagnata nelle ultime due stagioni, quello dello scudetto e anche la scorsa. E’ il primo nodo per Inzaghi, da correggere in ottica Champions ma soprattutto in chiave campionato. La squadra non è serena. Gioca a strappi e in alcuni riferimenti degli ultimi anni è decisamente nervosa. Ora sta al tecnico prendere scelte apparentemente anche impopolari".

Sezione: Copertina / Data: Dom 04 settembre 2022 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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