"Luciano Spalletti è caricato a pallettoni". Questa l'espressione con cui la Gazzetta dello Sport sintetizza il momento del tecnico toscano. "Alla Champions tiene da morire anche a livello personale perché il quarto posto segnerebbe la linea di demarcazione tra la normalità - l’Europa League comunque sfuggita l’anno scorso - e l’eccezionalità del ritorno nel gotha europeo cui l’Inter ritiene di appartenere per Dna ma che di fatto sfugge da sei stagioni - si legge -. Pur conoscendo bene la forza della Lazio, Spalletti è soprattutto convinto di poter centrare l’obiettivo perché si fida dei propri ragazzi e da tre mesi sente di avere trovato la quadratura del cerchio a livello di formazione e di meccanismi. Brozovic regista e Rafinha a legare i reparti sono state le chiavi tattiche più evidenti, ma tutta la squadra ha saputo uscire dalle secche invernali. E dalla sconfitta in casa del Genoa (17 febbraio), nessun avversario può dire di avere messo davvero sotto i nerazzurri. Che pure in diverse occasioni hanno sprecato occasioni gol e quindi punti". Spalletti, inoltre, sta spingendo molto sull'aspetto psicologico: l'allenatore nerazzurro è abile a gestire le emozioni del gruppo e a relazionarsi singolarmente con ogni giocatore.

Formazione: recuperato pienamente Miranda, mentre Gagliardini andrà in panchina. "Con l’azzurro - fermo da un mese per una lesione muscolare accusata nel match contro il Cagliari - rischi di bruciare una sostituzione e di mandare un messaggio sbagliato agli altri centrocampisti. Tutti devono sentirsi importanti, nessuno indispensabile. Quindi al momento il favorito per affiancare Brozovic è Vecino, che verrebbe preferito a Borja Valero anche perché contro i corazzieri di Inzaghi serviranno chili e centimetri", spiega la rosea.

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 18 maggio 2018 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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