Amelia: "Acerbi non è razzista. È stata una cosa da campo e il Giudice Sportivo ha fatto il Giudice Sportivo"

Dopo tanto trambusto mediatico è finalmente arrivata la sentenza in merito alla questione Acerbi-Juan Jesus, decisione che ha spaccato l'opinione pubblica. A commentare dell'assoluzione del difensore nerazzurro è l'ex portiere Marco Amelia che a Tv Play ha detto: "Credo Acerbi non sia razzista, lo conosco e penso questo. Credo sia stata una cosa di campo che è finita lì, lo stesso Juan Jesus aveva conclusa la cosa al termine del match. Il Giudice Sportivo ha fatto il Giudice Sportivo e non è andato oltre per non creare un precedente negativo per il futuro. Spero che la decisione del Giudice Sportivo possa smuovere qualcosa, magari anche con Acerbi e Juan Jesus per dimostrare come il calcio possa aiutare a combattere il razzismo. Io penso, ad ogni modo, che spesso nel calcio ci sia tantissima ignoranza".

Sulla Nazionale: 
"Penso che in questo momento Spalletti si sia preso il lusso di sperimentare. La difesa a 3? Quasi tutti i difensori a disposizione giocano a 3 nei club, quindi si tratta di qualcosa che può essere replicabile in futuro in match in cui potremmo andare in difficoltà. Se anche Spalletti che ha sempre giocato 4 prende in considerazione l’idea di schierarsi a 2, mi fa capire che il calcio moderno è situazionale e che il sistema di gioco può essere modificato in base alle partite".

I tuoi 23 per l’Europeo?
"Donnarumma, Vicario, Meret; Di Lorenzo, Dimarco, Udogie, Cambiaso, Bastoni, Buongiorno, Scalvini, Darmian; Jorginho, Locatelli, Barella, Pellegrini, Cristante, Bonaventura, Folorunsho; Retegui, Zaccagni, Chiesa, Orsolini, Retegui, Scamacca".