E' arrivato in Piazza Duomo l'ad sport dell'Inter Beppe Marotta, che racconta a Sky Sport le sue emozioni per lo Scudetto: "Una grande emozione, c'è un po' tutta l'essenza dell'Inter rappresentata da società, allenatore e tifosi che rappresentano una buona parte della città di Milano. Questo per noi è un motivo di orgoglio, è una sensazione speciale che nemmeno io che ho vinto qualche titolo potrò mai dimenticare".

Lei ha insistito spesso sul senso di appartenenza.
"Spesso si immagina che le società debbano essere ricche e dispendiose nel calciomercato, ma io penso che bisogna scegliere giocatori e allenatori che abbiano questi valori: senso di appartenenza, cultura del lavoro e ambizione intesa come voglia di ottenere sempre il massimo".

Poi c'è la programmazione.
"Certo, è importante. Vuol dire valorizzare le risorse attraverso l'impostazione del management col concetto di delega ma con le responsabilità che tutti devono avere".

Dove mette questo momento nel suo podio delle emozioni?
"Sono tutti momenti belli, fanno parte del tuo bagaglio storico. Quella di questa sera è un'emozione mai vissuta, perché l'ultima volta c'era il Covid. Viverla così è sempre qualcosa di straordinario, fa parte delle pagine belle della mia vita".

Zhang è aggiornato?
"Sì, è sempre in contatto con noi tramite videocall".

Quale rinnovo sarà annunciato per primo? Lautaro o Barella?
"Dobbiamo affrontare ogni situazione, senza ansie perché nessuno è in scadenza immediata. Verificheremo con Ausilio tutti i contratti, contando sul fatto che tutti vogliono rimanere con noi. Quindi la volontà è quella di confermare tutti i calciatori, compresi quelli nominati".

Come si definisce lei, Marotta?
"In qualsiasi lavoro bisogna avere grande passione, questo è l'elemento più importante. Avendo passione si possono correggere gli errori nel corso della vita. Sono in questo mondo da ragazzo, ho imparato presto a sbagliare e da ogni errore è nata l'esperienza. Mi sento un manager esperto che vuole consigliare la gente intorno a me con questa esperienza, con la passione che ci deve essere in ognuno di noi".

Credo poco che lei andrà a lavorare nei settori giovanili.
"Non ho detto proprio questo, vorrei dare un contributo a lavorare sullo sport come aspetto importante per la crescita dei nostri ragazzi. Che poi diventino professionisti o facciano altri lavori, è comunque molto importante. C'è ancora molto da fare, non concepisco le rette che i bambini di 6-7 anni devono pagare per giocare a calcio; per me è limitativo per tanti ragazzini, per me lo sport deve essere gratuito".

Le idee bastano in Europa per contrastare corazzate come City o Real?
"Le idee devono essere complementari ad altri valori. Dovremo fare un mercato creativo dove individuare alternative ad eventuali partenze. Non ci sono partenze all'orizzonte, ma abbiamo sempre dimostrato negli anni che quando ci sono state partenze pesanti il management ha trovato sostituti all'altezza. Oggi abbiamo vinto dopo aver cambiato 12 giocatori. Bisogna essere coraggiosi, non avere paura delle critiche; quando vendi passi per quello che vuole smobilitare ma bisogna sempre dire che siamo forti a prescindere da chi compriamo e vendiamo".

Una Serie A a 18 aiuterebbe a vincere la Champions?
"Aiuterebbe di sicuro a creare una stagione meno stressante. L'anno prossimo rischiamo di fare 60 partite, è una forma di esagerazione. In questi giorni c'è stata una protesta dei calciatori. Ridurre le partite sarebbe importante senza inficiare sulla qualità del campionato".

Vi dite siamo bravi nel fare le veci di Zhang, per una questione oggettiva?
"Un po' di merito dobbiamo assegnarcelo, se siamo qui è perché abbiamo lavorato bene. La proprietà non è mai venuta meno, ci si confronta quotidianamente e ci ha dato sicurezza in tante scelte. Per il resto abbiamo messo il nostro lavoro in tutte le componenti e siamo riusciti ad ottenere risultati. Una proprietà che delega molto è segnale di grande maturità". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 28 aprile 2024 alle 21:21
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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