Sento molte critiche rivolte all’Inter di Mancini, critiche che spesso arrivano proprio dai tifosi interisti. Eppure prima di sparare sentenze dovremmo pensare a dove si era fino ad un anno fa. Ottavi in classifica con giocatori non all’altezza e squadra da rifare dalla testa ai piedi per provare a puntare ai piani alti della classifica. Iniziamo con il dire che la squadra di Mancini in questo momento ha 4 punti in più del massimo puntaggio raggiunto dall’Inter in campionato negli ultimi 5 anni. I 60 punti di Mazzarri sono stati ampiamente superati e ci sono ancora 3 partite da giocare. 

L’Inter ha una vera base su cui costruire la squadra per l’anno prossimo nel mercato estivo. Partiamo dal portiere: Handanovic ha dimostrato in questa stagione di essere uno degli estremi difensori più forti del mondo e da lui si deve ripartire. In difesa i centrali sono una garanzia (più Miranda di Murillo che deve crescere). Dove la squadra ha bisogno come l’aria di rinforzarsi è sulle fasce. Santon, Jesus, Nagatomo, D’Ambrosio e Telles non sono all’altezza della situazione, possono essere buoni cambi ma non titolari di una squadra che punta a migliorare la stagione che sta per finire. 

A centrocampo l’innesto di Banega a costo zero è un grande colpo di mercato. Nazionale argentino e pedina importante di un Siviglia che in questi anni ha fatto grandi cose. Con lui insieme a Brozovic, Medel e Kondogbia il centrocampo nerazzurro prende una dimensione più tecnica e importante. Ma pensare che il solo Banega basti sarebbe sbagliato. Ci vorrà un altro mediano di grande livello che possa aumentare anche lo spessore di leadership all’interno del rettangolo verde. Non ci dimentichiamo anche che, a differenza di quest’anno, nella prossima stagione Mancini dovrà gestire anche il giovedì di Europa League e servirà quindi una rosa più ampia e qualitativamente migliore.

In attacco Perisic, Icardi, Biabiany ed Eder sono punti fermi chi per un motivo chi per un altro ma un paio di innesti serviranno comunque. Serve certamente un vice Icardi. Nella rosa nerazzurra manca una prima punta alternativa all’argentino. Ljajic non verrà riscattato e il futuro di JoJo è in bilico. Serve una seconda punta in grado di spezzare il ritmo, di saltare l’uomo, di creare superiorità numerica. Questo non basta, dovrà essere continuo e non accendersi ad intermittenza come spesso è successo a Jovetic e Ljajic. Forse non è cosa da poco ma per fare il salto di qualità vero quello ci vuole. La base però è stata creata e bene l’estate scorsa. Sicuro che Mancini e Ausilio sappiano già cosa fare.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 28 aprile 2016 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
vedi letture
Print