Neanche la vittoria è riuscita a riportare il sereno nell'ambiente nerazzurro. Difficile riuscire a interpretare gli sguardi dei giocatori, impossibile non toccare con mano la sfiducia che circonda la squadra, acuita più che dalla prestazione incolore contro il Benevento dalla trionfale trasferta del Milan in quel di Roma. Che, a onor del vero, sulla carta sarebbe anche un regalo all'Inter, tornata per il momento in zona Champions League. 

Mancano cinque giorni al derby, che di per sé non è mai una partita banale a prescindere. A maggior ragione oggi, con i rossoneri in rampa di lancio dopo aver recuperato ai cugini 11 dei 18 punti di massimo distacco in classifica. Il -7 attuale è lo specchio degli ultimi due mesi e mezzo delle milanesi. L'insediamento di Rino Gattuso sulla panchina della prima squadra ha davvero svoltato la stagione del Milan, nonostante un avvio balbettante e grottesco (vedi il pari di Benevento o lo 0-3 di Verona). A Ringhio serviva del tempo, e lui lo ha sfruttato a dovere facendo delle scelte e puntando su chi gli dava maggiori garanzie, indipendentemente dalla carta d'identità.

All'ottimo umore su una sponda del Naviglio corrisponde quello preoccupato sull'altra, un autentico ribaltone in salsa meneghina, una metropoli calcistica che, visti i tempi, non può permettersi alti livelli per entrambe le squadre come accadeva fino a qualche anno fa e sembra quasi dover scegliere a quale delle due assegnare, di volta in volta, buona sorte e positività. L'errore principale, comunque, sarebbe guardare in casa del vicino, dove l'erba è verdissima. C'è già tanto su cui riflettere nelle stanze del Suning Training Centre che disperdere energie facendo confronti sarebbe deleterio. Spalletti, dopo il Benevento, ammettendo le difficoltà psicologiche dei suoi ha applaudito il cuore gettato oltre l'ostacolo. Bene, serve sempre, ma non basta. Non può bastare per ritrovare la via perduta. Servono anche testa, caparbietà e, soprattutto, consapevolezza dei propri mezzi, tutte qualità lasciate per strada nell'ultimo angosciante trimestre, le stesse che avevano spinto l'Inter in testa alla classifica, con pieno merito nonostante i tentativi esterni di metterlo in dubbio.

Sulla carta, valutando il percorso recente di entrambe le milanesi, domenica prossima al Meazza non dovrebbe esserci storia: Milan in pieno up, Inter in preoccupante down. Ma il derby non ha nulla a che vedere con il reale valore delle squadre, risponde a dinamiche che vanno al di là dell'evidenza. Non si presta a facili pronostici e lo testimonia quello di Tim Cup, quando il Milan peggiore degli ultimi anni eliminò un'Inter ancora al principio del tunnel di negatività. Quel giorno iniziarono la nuova vita rossonera e una striscia positiva che oggi assegna ai ragazzi di Gattuso l'etichetta di favoriti. Ma se esistesse un equilibrio cosmico, magari approfitterebbe proprio del derby stagionale per ripristinare i valori precedenti. In certe situazioni, ci si può aggrappare anche al karma, per quanto materiale per essere leggermente più ottimisti ce ne sia: la zona Champions ritrovata, il ritorno di Icardi e Miranda, il rodaggio in aumento di Rafinha, gli episodi favorevoli contro il Benevento. Il resto però devono metterlo Spalletti e i suoi giocatori, chiamati alla grande occasione per riscattarsi e far ricredere una tifoseria encomiabile, che ha sfiorato i 50 mila anche contro l'ultima in classifica. Una vittoria sarebbe una sorta di indennizzo per tante aspettative disilluse.

Definire la prossima stracittadina crocevia della stagione forse è un filino azzardato, ma il risultato finale potrebbe seriamente segnare il resto del cammino di entrambe. Per questa ragione tutto l'ambiente nerazzurro dovrebbe prendere spunto dalla Curva Nord, che sabato scorso a fine gara ha chiamato a raccolta i calciatori, con il chiaro intento di caricarli a pallettoni in vista della partita con la 'P' maiuscola. Al di là del senso di sfiducia che aleggia, il sostegno non deve mai mancare. Soprattutto durante questa delicata settimana.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 27 febbraio 2018 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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