Cosa volete che vi dica? Questa scena l’ho già vissuta. L’Inter ha giocato una partita scadente per ritmo e idee. E’ andata vicina al gol nel primo tempo, poi ha subito un gol per manifesta assenza di concentrazione e ha rischiato di prenderne un altro per lo stesso motivo.
Nel secondo tempo la gara è diventata una corrida con la consueta attitudine della squadra a giocare istericamente. 
La sorpresa è Perisic in panchina e Candreva in campo dal primo minuto, unita alla già annunciata difesa con Ranocchia vicino a Miranda, abbinati per necessità.
La squadra gioca con gli scontatissimi passaggi in orizzontale, poco movimento senza palla e una certa paura di se stessi. Icardi isolato, anche per sue colpe, Banega in giro per il campo, cercando di dare una luce al gioco ma senza ricordarsi bene nemmeno il nome dei compagni e giocando davvero sotto traccia per il suo standard. Candreva è un giocatore che ha bisogno di automatismi e conoscenza precisa dei movimenti dei compagni, se gli togli certezze si disinnesca come chiunque altro al suo posto. 
Ranocchia ha iniziato subito con un intervento rischioso, poi ha fatto alcuni appoggi eleganti e alla fine ha ballato con il resto dei compagni.
Come già segnalato per tutta la scorsa stagione e anche quella precedente, manca un leader per reparto, segnatamente al centrocampo. Tatticamente la squadra cambia modulo da sei anni perché ogni allenatore ha le sue convinzioni e De Boer non è diverso.
L’Inter ha dunque perso contro un Chievo che ha praticamente la stessa squadra da anni e cambia sempre poco. La sconfitta è il risultato di un estate masochista e di scelte fatte tardivamente, alcune addirittura rinviate o evitate.
Diventa perciò difficile non sottolineare nuovamente che questo inizio da incubo ha molti responsabili, a partire dalla società che non ha ancora portato a casa un solo acquisto che porti la sua identità. Zanetti ha parlato di attenzione al fair play finanziario, annunciando che potrebbe non arrivare nessun altro acquisto. Comincio a credergli, nonostante De Boer abbia fatto capire ampiamente di aspettarsi uno tra Joao Mario o Sissoko, a maggior ragione dopo la stramba partita contro il Chievo.
Non vedo giocatori giovani e di prospettiva e i bracci di ferro per portare a casa un pur bravo calciatore (come di trattenerlo) hanno solo innervosito l’ambiente e impedito di fare una preparazione decente. 
Se poi si scende in campo con Ranocchia che ha problemi di autostima calcistica, con Icardi che ha passato un estate pensando più a lasciare l’Inter o a rinnovare il contratto, a Brozovic che è ancora oggi un possibile partente, per sua stessa volontà e Handanovic che brontola tutte le stagioni per andare via e poi viene convinto a restare, si capisce che il cosiddetto collettivo, il gruppo così non arriverà mai. 
In tutto questo De Boer è già diventato un incompetente, un incapace e tutto il campionario che già conosciamo. Il frasario contro l’allenatore dell’Inter è ormai un classico che i social hanno reso anche meno divertente e clamorosamente ripetitivo. 
Quello che so di De Boer appartiene all’Eredivisie e alle sue Champions League giocate con l’Ajax, quattro volte vincitore del titolo olandese. Non so che parametro usare per giudicare un allenatore che è qui da due settimane, non conosce il nostro campionato ed è stato catapultato qui, senza conoscere l’italiano, convinto da una proprietà cinese che pensa in grande. 
Alla fine una partita persa, nell’ordine generale del campionato, non è gran cosa ma è indicativo, perché l’Inter ha un calendario favorevole che ha già iniziato a dilapidare a causa di un ritiro che non è ancora finito, così come il calciomercato e una preparazione atletica realizzata con due approcci diversi. 
E’ la solita Inter figlia di troppe rivoluzioni, che non può avere un'anima in queste condizioni e che continua a perdere tempo prezioso. 
Intanto il campionato è già iniziato e gli altri se ne sono accorti prima.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 agosto 2016 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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