Scatta il countdown per l'inizio del campionato e, parallelamente, anche quello per la fine del mercato, che si chiuderà il 1° settembre. Non il massimo del tempismo, considerando che spesso e volentieri è proprio nelle ultime ore che il mercato vive i suoi movimenti più impensabili. Stavolta l'Inter ha avuto il merito di muoversi con largo anticipo, piazzando in ordine sparso colpi e colpetti in grado di far sorridere Mazzarri. Ausilio ha senza alcun dubbio lavorato verso la giusta direzione e il tutto diventerà ottimo se si riuscirà a piazzare qualche cessione remunerativa. Di questi tempi, un mezzo miracolo.

Il tecnico ha avuto carta bianca ed è stato accontentato, ma manca qualcosa. Eh già, perché – al netto delle cessioni, appunto – a questa squadra serve un altro attaccante. Sarebbe servito, visti il numero degli impegni (toccando ferro in ottica Stjarnan...), anche in caso di permanenza di Botta, figurarsi ora che l'ex Tigre ha preso casa a Verona.

Lo diciamo da mesi: a questo organico, per essere davvero completo, manca il genio di una seconda punta in grado di ribaltare il fronte dell'azione, di sovvertire l'ordine prestabilito di una partita, di mandare in tilt le difese avversarie (specie quelle arroccate). Un ruolo che qualche anno fa avrebbe potuto ricoprire Palacio, che però in Italia – complice anche l'avanzamento dell'età – ha affinato le qualità in zona-gol a discapito dell'estro e dell'imprevedibilità. Icardi è un centravanti d'area, Osvaldo al massimo una punta mobile, mentre Alvarez valutato attaccante resta una forzatura buona per determinate situazioni. A tutti ora sarà venuto in mente Lavezzi, e in effetti non è un caso se il Pocho, dato in rotta col Psg, sia stato nuovamente accostato al nerazzurro.

L'idea è caldeggiata da tempo, almeno un anno, ma appunto di idea si tratta. E tale resterà, finché i parigini non si decideranno a cederlo a cifre ragionevoli e finché lo stesso argentino non abbasserà le pretese di stipendio. Ma l'identikit è giusto e sarebbe giusto anche il profilo specifico.

L'idea tattica di base resta quella del 3-5-2, sia che si parta con Hernanes-Kovacic sia che uno dei due resti fuori per lanciare la coppia di mastini Medel-M'Vila. Mazzarri sceglierà a seconda delle esigenze, dell'avversario e del momento di forma di ciascuno. Senza dimenticare Alvarez, mentre Guarin pare destinato all'addio.

Davanti, invece, la coperta è corta. Ora toccherà ad Ausilio piazzare l'ultimo colpo prima della fine del countdown.

 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 agosto 2014 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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