Se continua a ripeterlo vuol dire che ci crede davvero e se ci crede uno come lui bisogna per forza di cose concedergli almeno il beneficio del dubbio, se non fare un vero e proprio atto di fede per seguirlo a ruota. Roberto Mancini ha cominciato dal primo giorno della sua presentazione a ripeterlo come un mantra. Lui, a differenza di altri, crede in questa squadra e alla Champions. L’aveva detto addirittura prima della vittoria rasserenatrice contro il Chievo, l’ha ripetuto più volte anche quando le cose andavano malissimo, dopo la sconfitta con l’Udinese non si è scomposto, ha preso l’evidenziatore, ha sottolineato il primo tempo ed è ripartito, portandosi dietro un ambiente afflitto e negativo, con la sua voglia di vincere contagiosa, riportando allegria ed entusiasmo dalle parti di Appiano Gentile.

Che abbia o meno ragione lo sapremo solo a giugno, però già si è visto che con la sola vittoria contro il Chievo il terzo posto è tornato a soli 6 punti di distanza. Il pensiero potrebbe quindi andare ai tanti punti lasciati per strada, alle sconfitte contro Parma e Udinese, al pareggio subito con il Verona, solo per fare qualche esempio più o meno recente, ma invece bisogna pensare solo e soltanto alla sfida con la Lazio di domenica, un crocevia determinante che può veramente cambiare la storia di questa stagione e cancellare con un colpo di spugna paure e fantasmi. La squadra cresce e migliora, di errori ce ne sono ancora in quantità industriale, ma l’Inter di Verona sembra aver fatto un saltino di crescita, anche solo una settimana prima sarebbe crollata e forse avrebbe anche finito per perdere, invece ha avuto qualche sbandata ma è riuscita a riprendere la rotta giusta e a portare a casa una vittoria che potrebbe essere determinante, soprattutto se domenica ci sarà un altro risultato positivo.

In attesa del Natale intanto continuano le voci sul possibile ritorno di Balotelli. La curva che non dimentica ha preso la sua netta posizione di intransigenza. La maglia buttata per terra, ancora prima di finire al Milan, è  cosa che non si può cancellare, però riflettendoci su, se veramente si riuscisse a scambiarlo alla pari con Guarin per esempio, come hanno ipotizzato in Inghilterra, forse… forse… Mancini probabilmente è l’unico che sa come prendere Supermario, ormai finito in una crisi d'identità senza fondo, dargli l’ultima chance in un’Inter che ha così bisogno di qualità potrebbe non essere così una pazzia. Chiaramente serviranno prima le scuse e un bel po’ di gol per riannodare il discorso, ma se fosse veramente Balotelli la chiave per un’Inter da Champions?

Meditate gente, meditate e auguri di cuore a tutti.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 19 dicembre 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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