Alla fine la UEFA ha bussato alla nostra porta in attesa di una risposta, o meglio, pronta a sferrare l’attacco alle casse nerazzurre già in difficoltà. Non potevamo scamparla ancora per molto anche se, per comodità, tutti noi facevamo finta di niente quasi per autoconvincerci che questo FFP potesse essere solo una leggenda senza volto. Ci siamo risvegliati oggi con la verità. La multa dell’esecutivo UEFA sembra pronta: 7 milioni di euro più riduzione della rosa per le competizioni europee (sempre che l’Inter riesca a qualificarsi) e limitazione del mercato. Se così fosse, per la società nerazzurra sarebbe una vera stangata. Sette milioni per l’attuale situazione interista sono veramente una somma considerevole, con questa cifra si potrebbero comprare due giocatori di buon livello che potrebbero fare comodo in vista della prossima stagione.

Speriamo che la sanzione possa essere abbassata ma i precedenti con PSG e Manchester City parlano di una UEFA intransigente (60 i milioni di multa proprinati alle due società) che poche speranze ci possono quindi lasciare. Ma si sa, l’ottimismo è il sale della vita e mi viene difficile pensare che la società interista, nel programmare la prossima stagione, non abbia considerato l’eventualità di essere penalizzata dalla UEFA. La preoccupazione principale che ho è il fatto che la nostra squadra possa perdere il proprio allenatore. Ma è un’idea che mi sfiora e passa via veloce perché Mancini è un uomo vero che ama l’Inter e che vuole portare a termine un progetto difficile quanto affascinante come quello della costruzione della nuova squadra. La missione del Mancio è quella di costruire una squadra in grado, nel breve, di competere per i primi tre posti e lanciarla poi definitivamente verso la possibilità di conquistare lo scudetto.

La seconda preoccupazione riguarda le possibili cessioni. Già, senza multa, la sensazione che l’Inter venderà Icardi a giugno era in me molto forte, ora diventa quasi una certezza: come si possono rifiutare 40 milioni di euro (se questa sarà la cifra) quando hai tutti questi problemi economici? La risposta è semplice: non si può! Prepariamoci quindi a un grande addio, l’importante però è che alcuni dei soldi ricavati dalla cessione di un big vengano usati non solo per pagare multe e ripianare bilanci, ma anche per ricostruire con buoni investimenti la squadra che pian piano sta mostrando una propria identità e una personalità importante.

Su questo punto sono però tranqullissimo. Ausilio sa il fatto suo e la storia di Mancini sul mercato parla da sola. Ci sono quindi gli ingredienti per essere ottimisti anche per il futuro nonostante la spada di damocle di Platini che incombe sulla nostra testa. Prestiti, costi zero, occasioni da usato sicuro e campioni che scommettono sul progetto Mancini, la squadra si può costruire anche così e lo si può fare bene. Quindi, se è giusto, multateci pure ma noi, potete contarci, rimarremo sul pezzo. Siamo l’Inter, abbiamo visto anche di peggio.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 05 marzo 2015 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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