Nei passati editoriali abbiamo fatto alcuni crossover: tra calcio e sociologia, tra calcio e filosofia; questa sera ci occupiamo sempre di cose di campo. È passata una settimana dall'eliminazione di Champions dell'Inter per mano dell'Atletico Madrid e i nerazzurri hanno poi giocato (pareggiando) contro il Napoli. La differenziazione funzionale consiste nella capacità d'adattamento del collettivo, che in questa fase non è brillante come qualche gara fa. Il consolidamento della fuga in campionato verso la seconda stella, però, lascia tutti abbastanza tranquilli, registrando un vantaggio da capogiro ormai da continuare a coltivare prima che l'aritmetica non entri prepotentemente in gioco.

Mi preme poi sottolineare una piccola parte dell'intervista di Henrik Mkhitaryan a Frog Talks: "A parte che il gruppo è incredibile e siamo molto bravi, conta il fatto che ci troviamo molto bene l'uno con l'altro. In campo ci capiamo con uno sguardo, sappiamo subito cosa vuole il compagno e dove andrà il pallone. Questa è la nostra forza". Ebbene sì, la chiave risiede nello spirito di gruppo, che sa esaltare al massimo livello la qualità degli interpreti, cercando di limitare le parti difettose dell'ingranaggio. Uno sviluppo intenso e dinamico, basato sulla spinta costante, progressiva, continua e soprattutto imprevedibile. Consapevolezza e una chiara identità: il tratto peculiare di questa Inter è limpido.

Capitolo squadre B/riforma. Riflessione che va sempre tenuta bene in mente."Le seconde squadre, come sapete la prima era stata la Juventus e poi l’Atalanta, secondo me sono uno strumento indispensabile nella crescita dei giovani". La frase pronunciata dall'ad nerazzurro Beppe Marotta qualche mese fa è stata fortemente indicativa. Mancano le strutture per disputare la C e questo è un problema ormai atavico nell'universo del calcio italiano, ma non solo. C'è la carenza nel regolamento, dal momento che la squadra B non può retrocedere, dunque non farebbe, nel caso in cui retrocedesse, la Serie D. La riforma, tanto agognata dalle istituzioni calcistiche, è già stata accantonata? Il reparto ideologico continua a essere tale? Demagogia? Accorpamento (tecnicamente folle) di B e C? Riduzione del paracadute per le retrocesse? Per ora... aria fritta, restiamo in attesa di segnali dalle poltrone. Intanto in Serie C le squadre continuano a saltare per aria, tra stipendi non pagati, comunicati farlocchi e soliti squallidi personaggi a cui viene concesso di fare il bello e il cattivo tempo.

Piccola postilla proiettata al futuro (verso la prossima estate): siamo curiosi di vedere all'opera Taremi. Come evidenziato ieri sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il centravanti iraniano si sta preparando a grandi passi a vestire la maglia del Biscione. Ormai è ai margini col Porto, Inzaghi lo aspetta a partire dal ritiro estivo di luglio. E si vocifera sia già in contatto con l'universo nerazzurro.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 21 marzo 2024 alle 00:01
Autore: Niccolò Anfosso
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