Ormai le considerazioni ve le abbiamo fornite tutte: difesa assolutamente da rivedere, attacco pimpante con un Milito ritrovato, centrocampo che ha bisogno di rinforzi ma che lascia note positive specialmente sugli esterni. Questa - e poco altro - è stata Inter-Olympiacos, l'ultimo test d'agosto prima del calcio vero per la nuova Inter di Gian Piero Gasperini. Un'Inter apparsa volenterosa ma troppo spesso imprecisa, lenta nel far girare il pallone e calata poi alla distanza nonostante l'uomo in più con un centrocampo incapace di fare filtro davanti alla difesa. Insomma, se non ci fosse stato il Pazzo, saremmo qui a parlare di un tracollo che non avrebbe fatto bene a sette giorni dall'inizio del campionato. Invece è arrivato un 2-2, ma il risultato - come sempre nelle uscite amichevoli - conta fino a un certo punto: la prestazione è stata non superiore al 6, perché frutto di un 6.5-7 valido per il primo tempo e un 5 pieno per la ripresa, se non fosse stato per i due spunti del bomber di Pescia. La nota più positiva però è a tinte verdeoro e arriva dalla corsìa di destra: Jonathan Cicero Moreira, per la precisione, un laterale che alla sua seconda uscita con la maglia nerazzurra addosso ha fatto capire nuovamente che l'Inter ha preso un giocatore assolutamente valido.

Eppure, da quando è arrivato in troppi si divertivano a chiamarlo 'oggetto misterioso'. Tranne rarissime eccezioni, chiunque si accingeva a valutare il mercato dell'Inter mai nominava il laterale di Conselheiro Lafaiete tra i colpi messi a segno da Marco Branca e Piero Ausilio, uno che in Brasile era l'incubo dei terzini sinistri e che le big d'Europa già seguivano da tempo. A frenarne il trasferimento sono stati in passato i fastidi fisici che Jonathan ha riportato prima al Cruzeiro poi al Santos, niente di gravissimo ma tanti stop dilazionati che ne hanno impedito l'immediato passaggio nel calcio che conta. L'Inter ha deciso di scommettere su di lui dopo che aveva alzato la Libertadores col Santos, lo ha aspettato senza rischiarlo a Pechino e ora se lo ritrova carico a molla e pronto per zittire chi si è dimenticato di lui, definendolo 'incognita' o 'oggetto misterioso'. L'altra frase più gettonata era: "Non è Maicon". Verissimo, anche perché di Maicon ce n'è uno, ma se non è una più che degna alternativa lui, pagato cinque milioni di euro - in un mercato dove Lichtsteiner è costato alla Juventus il doppio con due anni in più sul groppone -, allora non sappiamo più cosa pensare.

Nei 45' contro l'Olympiacos, Jonathan ha migliorato la prestazione già positiva al Trofeo Tim con un tempo giocato a livelli altissimi. Pressing, corsa, cross, grandissima qualità anche nello stretto e spinta inesauribile. Ciò che più ha convinto sono state però la sua solidità anche difensiva, assicurata dall'imponente mole fisica che ricorda proprio Maicon, ma soprattutto l'intelligenza mostrata nella gestione di palla quando c'è da ragionare e non semplicemente da spingersi in avanti. Un terzino moderno, validissimo che tornerà molto utile a Gasperini da subito, visto che Maicon fino alla metà di settembre sarà ai box per l'operazione al ginocchio destro. La definizione di 'oggetto misterioso' per un giocatore così, quindi, pare la classica fatta apposta per i meno informati: in pochi conoscono il calciatore e chi lo ha potuto ammirare ne ha sempre sottolineato le doti importantissime, mentre chi non lo ha magari neanche mai visto ha preferito bollarlo come un acquisto da due presenze stagionali quando in realtà questo può rivelarsi un grande colpo.

Può rivelarsi, infatti, non si è ancora rivelato, andiamoci piano perché siamo alle prime due partite peraltro in amichevole però le prospettive sono ottime, e non considerare neanche un giocatore così in una campagna acquisti è un errore. Jonathan può essere prezioso per l'Inter, non aspettiamoci Maicon ma neanche un brocco, come qualcuno vuol farci credere. Insomma, perché criticare apriori lui quando dall'altra sponda di Milano passano i Grimi, i Mattioni, i Montelongo, i Didac Vilà (tutti terzini) e nessuno lo ricorda mai? Fiducia in Jonathan, dunque, altro che oggetto misterioso. E fiducia in Marco Davide Faraoni, un giovane al di sopra della media che ancora una volta ha fatto vedere quanto di buono può fare: non sarà Maicon - neanche lui - ma può essere una buona alternativa preziosa per le emergenze in campionato, aspettando che esploda. Magari, imparando qualcosa da Jonathan. Sperando non diventi anche lui un oggetto misterioso...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 agosto 2011 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano
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