Intervenuto sulle frequenze di TMW Radio per parlare di Inter e del recente derby vinto contro il Milan, Paolo Stringara, centrocampista dell'Inter di Trapattoni nella stagione 1990/91, ha commentato così il momentaneo secondo posto nerazzurro in classifica: “È un momento che gli interisti aspettavano da tanto. La squadra in fondo non è cambiata molto, ma chi sta portando avanti il progetto, ovvero Spalletti, sta facendo benissimo. Ha rigenerato i singoli che c’erano già e, con i 3-4 volti nuovi, sta venendo fuori un lavoro favoloso. Non giocare le coppe aiuta e finalmente questa squadra può dire la sua in campionato. Un derby così non si vedeva da tempo, anche per il riscontro in ottica classifica. Inter in mezzo a Napoli e Juve e sopra le romane. Sembrava tutto scritto e invece…”. Sulla famiglia interista: “Qualcuno ci gioca un po’ però l’Inter ti rimane dentro, soprattutto se vinci. Io ho conquistato una Coppa Uefa e non la scordo. Poi c’è l’Inter Forever, un’associazione che richiama tutti quelli che hanno giocato con la maglia nerazzurra e assicura alcuni canali preferenziali: un’iniziativa molto interessante. Differenza vera con l’Inter di Mancini? Questa arriva dalle ceneri di diverse stagioni complicate. Quella di Mancini non era immediatamente successiva all’Inter di Mourinho, ma c’era comunque una sorta di profumo di vittorie. Roberto poi aveva già vinto sulla panchina nerazzurra. La squadra attuale viene da un obbrobrio e senza aver cambiato tanto”.

Riflessione anche su Mauro Icardi, man of the match del derby: “Ho sempre criticato la fascia a Mauro, soprattutto due anni fa quando non mi sembrava avesse la stima all’uomo da parte di tutti, compreso società e spogliatoio. Adesso la musica è cambiata: è maturo e, alla fine, fa vincere le partite. I compagni cominciano a capire che sono tanti i punti conquistati grazie a lui. Non è un capitano carismatico come Zanetti, ma fa parlare il campo. Ultimamente sembra anche molto più partecipe e la butta dentro con una media gol pazzesca. Quando guardo le partite sono molto esigente dai giocatori e lui, di gara in gara, al di là dei gol, migliora a vista d’occhio sotto tutti i punti di vista. Centrocampo corto? In mezzo ci sarebbe bisogno di maggior leadership e tecnica. Manca un regista che possa prendere le redini, al di là di Borja Valero. Il gap con Juventus e Napoli è la panchina. I bianconeri dietro hanno Rugani, Howedes e Benatia come alternative. Vero che i nerazzurri non hanno le coppe, ma con una squalifica o un infortunio diventerebbe complicato sopprimere alle mancanze. Napoli-Inter? Può succedere di tutto. Il Napoli, se gioca come sa, ti fa girare la testa con il possesso palla. L’Inter ha un’altra mentalità: partire in velocità quando ruba palla e, quando succede, diventa estremamente pericolosa. Sarà una bella partita in ogni caso”.

Sezione: News / Data: Mer 18 ottobre 2017 alle 04:30 / Fonte: TMW Radio
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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