Restrizioni monetarie o no, il calcio in Cina è sempre più un affare di Stato, come testimonia l'acquisizione da parte del primo fondo di investimento privato della Cina, Orient Hontai, della maggioranza di Imagina, la holding che controlla il colosso catalano di produzione Mediapro, detentore dei diritti del calcio spagnolo e soprattutto di quelli della serie A. Come riporta Marco Bellinazzo per lo spazio 'GoalEconomy' su Goal.com, "Il progetto di Xi Jinping è quello di valorizzare il football della Cina che nonostante gli sforzi finanziari di questi primi anni ha visto la Nazionale maggiore eliminata dalla corsa al Mondiale russo e l’Under 23 dall’Asian Cup. (...) Gli investimenti all’estero erano e sono funzionali ad assorbire il know how della formazione atletica e tattica e l’importazione di stranieri serve ad elevare il tasso tecnico del torneo interno. Tutto ciò che va oltre questo progetto e non porta risultati tangibili non può essere più tollerato dal Governo centrale comunista. Pechino vuole un calcio popolare non un calcio votato alle spese pazze e alla vanità dei singoli. Ecco perché dopo i primi due anni della nuova era calcistica cinese Xi Jinping ha optato per un maggiore dirigismo. Per cui gli investimenti cinesi saranno sempre più mirati".

Decisione che riguarderà anche i club nelle mani di proprietà cinesi: "L’Inter di Suning e i club inglesi sono ritenuti asset fondamentali per far crescere all’estero l’immagine della Cina e saranno sostenuti fino a quando saranno funzionali a questo scopo. Ma senza eccessi e senza dilapidare soldi. Pechino ha bisogno di non far esplodere il problema dei disavanzi monetari e dell’eccessivo indebitamento delle proprie aziende le cui campagne di conquista all’estero sono state finanziate a man bassa dalle banche pubbliche. Ne va della stabilità finanziaria della seconda potenza economica del pianeta. La morigeratezza e i controlli sul calcio sono un’ottima cassa di risonanza per manifestare al mondo la capacità di tenuta del sistema.  La diligenza di Suning “cara” al leader cinese è al contrario il buon esempio da mostrare con fierezza ai mercati internazionali: Pechino sa investire, e non butta via i soldi, neppure nel dispendioso mondo del calcio".

Sezione: News / Data: Mer 21 febbraio 2018 alle 15:30
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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